C’è anche un impianto di trattamento rifiuti brianzolo tra i quattro (gli altri sono nelle province di Milano e Como) perquisiti nell’ambito di una operazione condotta dai carabinieri forestali dei Gruppi d Milano e Pavia e dai carabinieri della Compagnia di Stradella che ha smantellato una presunta organizzazione criminale (emesse 6 ordinanze di custodia cautelare) che si sarebbe occupata dello smaltimento illecito di rifiuti, bruciati in un capannone di Corteolona (Pavia) il 3 gennaio scorso.
Un capannone che, secondo le indagini, sarebbe stato preso in affitto per ospitare rifiuti provenienti da impianti di trattamento saturi intenzionati a svuotarsi. Le indagini, dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, hanno permesso di individuare l’organizzatore, colui che si occupava di smaltire illecitamente i rifiuti, del trasportatore (che effettuava i trasporti illeciti a Corteleona), dei titolari degli impianti compiacenti e degli esecutori materiali dell’incendio.
In un messaggio, mandato dall’incendiario al mandante dopo aver appiccato l’incendio, e rintracciato dagli investigatori, si legge “torta appena ritirata in cui si era abbondato al centro con il liquore”, prova che l’organizzazione agiva con particolare disinvoltura. A far scattare le indagini è stato lo strano andirivieni di mezzi da un terreno di Corteolona, quello dove successivamente si è scoperto c’era il capannone nel quale venivano stoccati i rifiuti, notato dai carabinieri della locale stazione.