«Siamo tutti francesi». La scritta che campeggiava sul sagrato della Basilica San Giuseppe di Seregno ha ben simboleggiato il momento di preghiera per le vittime dei tragici attentati di Parigi, promosso nel giro di poche ore sabato 14 novembre dalla Comunità pastorale San Giovanni Paolo II, su input del Circolo culturale San Giuseppe e dell’associazione Dare un’anima alla città. In piazza Concordia, davanti alla chiesa madre locale, si sono ritrovate all’incirca duecento persone, tra le quali il vicesindaco Giacinto Mariani, delegato dal primo cittadino Edoardo Mazza, fuori città, oltre ad un buon numero di assessori e consiglieri, che sono state guidate per mano in una riflessione breve ma significativa dal prevosto, Monsignor Bruno Molinari. «Occorre reagire, per riaffermare i valori di libertà e tolleranza propri dell’Europa» ha spiegato il sacerdote, che ha poi ricordato anche le accorate parole spese sull’accaduto da Papa Francesco, finalizzate ad evidenziare l’esigenza di contrastare l’odio. «Siamo qui a stringerci in un momento di dolore e sconvolgimento -si è accodato Stefano Dosio, presidente dell’associazione Dare un’anima alla città-: Seregno ha dimostrato di essere capace di una risposta all’integralismo, un integralismo che non ha nulla a che vedere con le religioni». Da notare è che parte degli intervenuti aveva con sé un lumino, a simboleggiare il lutto per chi ha perso la vita nella capitale francese.