Seveso, chiesti 17 anni di reclusione per il “banchiere della ’ndrangheta”

La Dda di Milano ha chiesto 17 anni di reclusione per ‘il Papa’, o la ‘Banca d’Italia’ per presunti reati di associazione mafiosa e altri. Si tratta di Giuseppe Pensabene secondo le accuse nuovo reggente della cosca di ‘ndrangheta di Desio.
Seveso, chiesti 17 anni di reclusione per il “banchiere della ’ndrangheta”

Lo chiamavano ‘il Papa’, o la ‘Banca d’Italia’. Sarà stato per via di quel giro di prestiti, estorsioni e usura che, secondo gli investigatori della Squadra Mobile, gestiva da un retrobottega di Seveso. Sempre secondo le accuse, Giuseppe Pensabene sarebbe stato il nuovo reggente della cosca di ‘ndrangheta di Desio.
Nei suoi confronti, il pm Giuseppe D’Amico, della Dda Milanese, ha chiesto la condanna a 17 anni di reclusione, per presunti reati di associazione mafiosa e altri. L’uomo, era stato arrestato assieme ad un’altra quarantina di persone a marzo dello scorso anno.


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Avrebbe gestito una sorta di banca clandestina, a cui molti imprenditori brianzoli si rivolgevano per crearsi fondi neri. Tra le richieste di pena, formulate al termine di una requisitoria fiume nell’ambito del processo celebrato col rito abbreviato, spiccano i 10 anni chiesti per l’imprenditore brianzolo Domenico Zema.