Il Tribunale di Tunisi ha condannato all’ergastolo sette terroristi dello Stato Islamico per le stragi al Museo Nazionale del Bardo e a Susa, avvenute nel 2015 a pochi mesi di distanza una dall’altra. La sentenza è arrivata dopo una lunga camera di consiglio: tre i jihadisti puniti col carcere a vita per l’attentato del 18 marzo al Museo del Bardo, a Tunisi, nel quale due terroristi uccisero 21 persone, tra cui 4 italiani.
Quattro gli ergastoli per la strage compiuta nell’albergo di un villaggio turistico a Susa il 26 giugno, in cui persero la vita 39 persone. Sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio volontario, concorso in omicidio volontario e attacco allo Stato. Condanne da 6 mesi a 16 anni per altri gli imputati, molti dei quali sono risultati gli stessi in entrambi gli attacchi, motivo per cui i due procedimenti erano stati riuniti.
Chamseddine Sandi, ritenuto l’ideatore dei due attentati, sarebbe stato ucciso in un raid degli Stati Uniti in Libia nel 2016. I 25 imputati alla sbarra (tra cui due donne) per l’attentato del Bardo sono stati accusati a vario titolo di concorso nella strage: 22 sono in stato di detenzione, 3 in libertà. Per l’attentato di Susa gli imputati sono 26, 18 dei quali in stato di detenzione e 9 in libertà. Tra questi anche sei agenti della polizia tunisina a giudizio per comportamento negligente. Gli assalitori, invece, sono stati tutti uccisi.
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In quella strage perse la vita anche la medese Giuseppina Biella. Quando fu assassinata , Pinuccia aveva 72 anni e si trovava a Tunisi insieme al marito Sergio Senzani. Giuseppina era originaria di Desio. A Meda, la coppia era conosciuta soprattutto perché avevano gestito un negozio di alimentari in corso Matteotti 155. Il marito Sergio e il figlio Silvio, dalla morte di Giuseppina, hanno sempre mantenuto un atteggiamento di grande dignità e compostezza davanti al grave lutto che li ha colpiti.