Seregnopoli: il costruttore Lugarà assolto con formula piena

La Corte di appello di Milano ha assolto con formula piena Antonino Lugarà costruttore residente a Seregno, nell'ambito dell'inchiesta Seregnopoli.
Il Tribunale di Milano
Il Tribunale di Milano

La Corte di appello di Milano ha assolto con formula piena Antonino Lugarà, 72 anni, costruttore residente a Seregno, dall’accusa di usura, per la quale in primo grado era stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici per un lustro, oltre ad un risarcimento di 40mila euro alla parte civile ed alla confisca di 34mila euro. La novità ha scritto la parola fine in calce alla vicenda giudiziaria che ha interessato l’imprenditore, al centro dell’inchiesta che, nell’autunno del 2017, aveva portato al termine anticipato dalla legislatura amministrativa con Edoardo Mazza sindaco e prodotto il commissariamento del comune di Seregno.

Seregnopoli: il costruttore Lugarà assolto con formula piena, «il fatto non sussiste»

Proprio nelle more delle indagini, era emersa la contestazione di usura, ricondotta ad un prestito di 100mila euro ad un altro operatore. Accusa che però è caduta in coda al dibattimento davanti alla quarta sezione penale della Corte di appello meneghina, per la quale «il fatto non sussiste». La decisione ha ovviamente soddisfatto non solo l’imputato, ma anche i suoi difensori, gli avvocati Luca Ricci e Gabriele Minniti.

«Non possiamo che rappresentare come legali il nostro compiacimento – ha commentato Luca Ricci, raggiunto telefonicamente – al termine di un contraddittorio approfondito nelle varie aule, che è durato addirittura otto anni. Come è risaputo, la vicenda all’inizio ha avuto una risonanza mediatica molto ampia. Oggi, perciò, rivendichiamo che il nostro assistito ha ottenuto una piena riabilitazione sia sul piano personale che sul piano professionale».

Seregnopoli: il costruttore Lugarà assolto con formula piena, l’inchiesta

Lugarà era stato inizialmente considerato un personaggio cardine dell’inchiesta ed a lui era stato contestato di essersi mosso per procurare un indebito vantaggio in occasione delle elezioni amministrative del 2015 ad Edoardo Mazza, assessore forzista all’Urbanistica uscente e candidato sindaco della coalizione di centrodestra, poi eletto primo cittadino, in cambio di un occhio di riguardo per la pratica edilizia che ha portato alla realizzazione di un supermercato nella zona settentrionale della città. Per questo, nei suoi confronti era stata formulata l’accusa di corruzione, accompagnata tra le altre da quelle di ricettazione di un’anfora di epoca romana, repertata nella sua abitazione, ed appunto di usura. Le imputazioni per i presunti reati contro la pubblica amministrazione avevano scaturito un proscioglimento già nel 2023, mentre ora anche l’ultimo procedimento in itinere è stato archiviato.

«Il mio assistito ha subito inizialmente un’ingiusta detenzione – ha chiosato l’avvocato Ricci – che però è stata breve e per questo non potrà ricevere un risarcimento statale».

L'autore

Seregnese, classe 1973, lavoro a “Il Cittadino di Monza e Brianza” dal 1998 e mi occupo dei paesi della Brianza Nord. Presidente del Circolo culturale San Giuseppe di Seregno tra il 2013 ed il 2019, ho curato in prima persona o partecipato alla stesura di più di una ventina di pubblicazioni, tutte riguardanti storie o personaggi della città in cui sono cresciuto e vivo.