Sul sito di Wikipedia, alla voce Patriarca Paolo Angelo Ballerini, appare inizialmente uno stemma episcopale incompleto, mentre sul finale della stessa pagina viene evidenziato un altro stemma che è stato completamente inventato, come ha evidenziato nei suoi studi Franco Cajani. La nota a margine del sito Wikipedia, spiega che lo stesso è stato estratto da pagine 3 del sito francese “ Kto television catholique”. Il sito francese, però, ha effettuato una ricostruzione del tutto personale e senza alcun fondamento storico, compiendo un clamoroso errore.
E ciò perché monsignor Paolo Angelo Ballerini, preconizzato arcivescovo di Milano da Pio IX nel concistoro del 20 giugno 1859, non aveva ricevuto dal governo italiano l” exequatur” a prendere possesso della diocesi ambrosiana, e quindi non poteva avere l’araldica ecclesiale. Infatti, da Cantù dove si era rifugiato il 1 agosto 1859, dopo aver lasciato Milano, rassegnava le dimissioni nelle mani del cardinal Giacomo Antonelli, segretario di Stato di Pio IX, che le respingeva.
Occorre ricordare altresì che Ballerini pur non potendosi insediare sulla cattedra di Ambrogio come suo successore, era stato egualmente consacrato segretamente arcivescovo nella notte tra l’8 e 9 dicembre nella Certosa di Pavia. Preso atto dell’impossibilità di esercitare la sua nomina per Ballerini, iniziava una serie di peripezie. Si rifugiava nel maggio 1861 nel Canton Ticino, poi rientrava a Cantù, e nel febbraio 1867, Pio IX, accettava definitivamente le sue dimissioni innalzandolo alla dignità patriarcale nel concistoro del 27 marzo 1867.
E si stabiliva definitivamente a Seregno, nel luglio 1868, per oltre 30 anni, dove moriva il 27 marzo 1897. Nel frattempo veniva nominato Patriarca di rito latino di Alessandria d’Egitto, e solo a quel punto approntava la sua araldica ecclesiastica, che consiste nel leone di San Marco con il Vangelo in campo dorato con in secondo piano la palma simbolo d’Oriente, sormontato dal galero con 10 nappe per parte e una croce a tre braccia. Uno stemma che è visibile sopra la tomba dov’è sepolto il porporato in basilica san Giuseppe. A Milano, dopo il vuoto “forzato” creato dai milanesi che aveva additato Ballerini come “austriacanteggiante”, giungeva da Casale Monferrato, Luigi Giuseppe Nazari di Calabiana, quale nuovo arcivescovo di Milano.
Paolo Volonterio