Chi risiede all’interno del vasto edificio dell’ex carburatori Dell’Orto di via San Rocco? Quante persone vi alloggiano? Hanno un regolare permesso? O si è trasformato in un rifugio provvisorio per senza tetto o senza fissa dimora? O c’è dell’altro? Sono questi gli interrogativi che si stanno ponendo negli ultimi mesi i residenti e che impauriscono fortemente don Gimmy Poretti, assistente del glorioso oratorio San Rocco, tra i più antichi della diocesi ambrosiana.
«Certo che sono preoccupato e impensierito – ha detto don Gimmy- per i bambini e per i ragazzi, che soprattutto nel pomeriggio accedono ai locali dell’oratorio da via San Rocco, ma anche sul far della sera quando i ragazzi che hanno concluso gli allenamenti di calcio o li devono cominciare escono ed entrano dal cancello di via San Rocco. Penso alla loro incolumità e non vorrei che venissero adescati con un qualsiasi pretesto. E’ dallo scorso ottobre che sto segnalando una situazione alquanto anomala che ogni giorno osservo guardando lo stabile della ex carburatori Dell’Orto. Persone giovani e meno giovani, sia maschi che femmine, che entrano ed escono, non a frotte, ma alla spicciolata, uno alla volta, in orari diversi per non insospettire. Le tapparelle dell’edificio che si affaccia su via San Rocco si alzano e si abbassano in continuazione così come le finestre spesso sono aperte e poi le ritrovo chiuse. Alcune volte mentre sono in cortile a conversare coi ragazzi ho avuto modo di vedere che davanti al portone verde si ferma un grosso Suv nero, scende un individuo, entra nel portoncino e dopo qualche minuto riparte. Anche l’altro giorno, erano circa le 7.30, ho notato uscire una giovane ragazza. Ho avvertito tutti i volontari che collaborano con me di prestare molta attenzione».
Stefano e Betty, i volontari che ogni sabato sono addetti al servizio docce che l’Asd San Rocco mette a disposizione hanno spiegato che : «Dalle 8 alle 10 persone ogni settimana, non sempre gli stessi, vengono a farsi la doccia da noi e poi rientrano tranquillamente all’interno dell’ex Dell’Orto. A noi non arrecano alcun disturbo perché non creano problemi di nessuno genere, però…. Al nostro fianco ci sono sempre i volontari della Caritas e i primi due sabati di ogni mese i volontari della Croce Rossa dell’unità di strada».
«Più volte durante la settimana abbiamo visto entrare ed uscire persone dal grande cancello verde – hanno aggiunto Anna e Gigi, altri due volontari del San Rocco- e prima di entrare si guardano sempre attorno per vedere se sono osservati». L’immobile è dismesso da ormai molti, troppi anni e durante questo periodo, è successo di tutto. Appena la carburatori Dell’Orto aveva traslocato con macchinari e personale nello stabilimento di Cabiate, lasciando all’interno strumentazioni obsolete, s’è verificato l’assalto notturno e anche diurno ad appropriarsi del materiale. Persone che hanno sottratto di tutto dai canali in rame, ai fili dell’energia elettrica sempre per ricavarne rami, a tanti altri oggetti. Un andirivieni continuato per mesi e mesi, tanto che più volte i Carabinieri della stazione locale, richiamati dai residenti di via D’Azeglio sono intervenuti con diverse pattuglie circondando l’isolato su cui è posizionato il grande edificio e facendo irruzione per cercare gli intrusi. Episodi raccontati a quel tempo anche sul Cittadino.
Gli sconosciuti che più volte hanno visitato il grande edificio dell’ex carburatori Dell’Orto, hanno usato gli accessi più diversi: dalla recinzione di via Massimo D’Azeglio, scavalcando il secondo cancello su via San Rocco, entrando da porte laterali della villetta sull’angolo tra via San Rocco e Massimo D’Azeglio, forzando l’ingresso principale di via San Rocco e più volte anche dagli ingressi dell’ex casa padrone che si affaccia sulla piccola piazzetta di via Cavour. Per non dire dei saccheggi che ha ripetutamente subito l’abitazione principale dei Dell’Orto, da dove è stata asportata la rubinetteria dei servizi igienici, lavandini e tanto altro.