Seregno, lo spettro di un privato per la Porada preoccupa le società sportive

Il futuro del centro sportivo comunale della Porada a Seregno e la prospettiva di un bando per l’affidamento della sua gestione rappresenta una preoccupazione tra le società sportive. Il timore è che l’arrivo di un privato innalzi le tariffe.
Seregno, l'interno del PalaSomaschini in occasione di una delle edizioni della 100 km
Seregno, l’interno del PalaSomaschini in occasione di una delle edizioni della 100 km Paolo Colzani

Il futuro del centro sportivo comunale “Umberto Trabattoni” alla Porada a Seregno e la prospettiva di un bando per l’affidamento della sua gestione rappresenta una preoccupazione latente tra le società sportive, che vedono come il fumo negli occhi l’ipotesi di un possibile subentro di un privato ad Aeb.

Costruito nel 1975, si trova nella zona settentrionale della città, al confine con Cabiate. Si estende su un totale di sei ettari e comprende due piscine coperte e tre scoperte, una palestra per la preparazione prenatatoria, due campi da tennis coperti e due scoperti, un campo di calcio a cinque, un campo di rugby e il palasport dedicato alla memoria del dirigente hockeystico Enrico Somaschini, determinante nella conquista del titolo tricolore nel 1991 da parte della Mobilsigla Seregno.

Il suo futuro gestionale preoccupa le società sportive utenti: fino al 31 dicembre la struttura sarà affidata ad Aeb, che potrebbe vedersi prorogare il mandato almeno per altri sei mesi, ma poi si dovrà procedere ad un bando di gara. Il timore è che l’avvento di un privato possa comportare un innalzamento delle tariffe.

«Noi con la società di via Palestro abbiamo appena rinnovato il contratto per la stagione in corso – spiega Roberto Dell’Orto, presidente del Nuoto Club Seregno – e ci è stato assicurato che, nel caso il passaggio di consegne si concretizzasse strada facendo, l’accordo resterebbe comunque valido. C’è però da parte nostra un’esigenza di tutela, perché se le condizioni odierne cambiassero, difficilmente riusciremmo a portare avanti una storia che è iniziata ormai 38 anni fa».

In questo contesto, si inserisce la proposta della presidente del Seregno Hockey 2012 Roberta Raimondi, che ha chiesto che le società siano coinvolte direttamente nella gestione: «Ma noi non siamo in grado di occuparci in prima persona della struttura, perché siamo volontari e non abbiamo né le competenze giuridiche né le risorse economiche per farlo. La soluzione migliore sarebbe un successo da parte di Aeb nel bando, al quale credo possano partecipare altre realtà che gestiscono quasi tutti i centri natatori in Lombardia».

Uno stato d’animo analogo viene evidenziato da Luigi Imperatrice, vicepresidente del Seregno Rugby: «La nostra è una società dilettantistica, non all’altezza di concorrere alla gestione, che richiede una professionalità che non abbiamo, oltre a capacità economiche ingenti, fuori dalla nostra portata. Tuttavia, abbiamo una duplice preoccupazione da evidenziare».

Ecco il dettaglio: «La prima è per il bando ed il suo vincitore, per capire quali novità l’assegnazione possa comportare per noi. La seconda è di natura strutturale. Aspettiamo da tempo che venga risolto il problema degli spogliatoi, che oggi sono ospitati da un prefabbricato fatiscente, non adeguato per quanto attiene la sicurezza e l’igiene, con docce che spesso non funzionano. Serve un intervento decisivo, che a questo punto pensiamo sarà demandato al nuovo gestore. Per noi sono indispensabili tempi stretti, perché l’impianto è il nostro biglietto da visita da esibire all’esterno».