Seregno, le sorelle Boudid sorridono: l’ascensore della palazzina dell’Aler è tornato in funzione

Le due giovani, affette dalla distrofia muscolare e costrette sulla sedia a rotelle, sono state relegate in casa per quasi un mese. Ora la problematica sembra superata
Le sorelle Boudid di fronte all’ascensore rotto

Imen e Nour Boudid, incrociando le dita, possono finalmente sorridere. A quasi un mese di distanza dal guasto che lo aveva bloccato mercoledì 15 maggio, l’ascensore della palazzina di via Bottego a Seregno, di proprietà dell’Aler, dove risiedono le due sorelle, costrette dalla distrofia muscolare a muoversi su sedie a rotelle elettriche, è tornato a funzionare stabilmente, consentendo ad entrambe di riprendere la vita di sempre, in piena autonomia. Nel periodo dell’interruzione del servizio, le due giovani erano state di fatto relegate nel loro appartamento, che si trova al secondo piano, a causa del peso delle carrozzine, pari ad oltre un quintale e mezzo, circostanza che le rende intrasportabili a braccia.

Aler: il lento e faticoso ripristino dell’ascensore

«L’ascensore -conferma la ventiduenne Imen Boudid, che ha 9 anni in più rispetto alla sorella minore Nourè tornato a funzionare una prima volta venerdì 7 giugno. Il giorno dopo, però, si è bloccato di nuovo e questo ci aveva gettate nella disperazione, anche perché tutto lasciava presagire che la problematica riguardasse la parte elettrica, che era stata appena sostituita». La situazione, in questa occasione, è tuttavia tornata alla normalità abbastanza velocemente. «Ad inizio settimana -ricostruisce ancora Imen Boudid-, tutto è stato risolto. Da quel che ci è stato spiegato, il secondo problema era stato dovuto all’intervento di qualcuno, che aveva staccato la corrente elettrica». Nelle settimane del fermo, Imen non ha potuto frequentare un tirocinio lavorativo, Nour invece la scuola.