Lavori in corso all’inizio di via Milano. Esattamente in uno dei capannoni ad uso artigianale-industriale, già sede della ex Pirelli. Da alcune settimane è montato un punteggio e le opere di ristrutturazione o riqualificazione si svolgono prevalentemente nel fine settimana con personale tutto nord africano, così come l’impresa edile che ha sede in via San Carlo. Sembrerebbe che all’interno debba sorgere un laboratorio, mentre voci ben informate riferiscono che ad acquisire la proprietà sia stato un architetto pachistano di Milano con lo scopo di far diventare la struttura di 300 metri quadrati un luogo di incontro e di raduno per suoi connazionali. Un centro culturale.
Nulla di strano in tutto ciò, ma come spesso accade questo tipo di centro culturale a lungo andare potrebbero trasformarsi in altro. Nelle ultime settimane e durante le recenti festività pasquali, il luogo è stato anche un momento di aggregazione di persone nord africane culminato con dei banchetti. La richiesta di inizio lavori risale al 26 gennaio scorso, quando il comune ha rilasciato la Scia. Sulla parete esterna del capannone di via Milano è affissa la prescritta targa segnaletica di lavori da eseguire, con chi è il committente, il progettista, il direttore lavori, l’impresa appaltatrice, ma non è stata completata in nessuna delle parti obbligatorie. E’ anonima.
Una situazione del genere induce a qualche legittimo sospetto, che ha preoccupato anche i confinanti. Questo perché in città è diffusa la voce che stia nascendo una associazione islamica Anasr, i cui responsabili pensano di raccogliere fondi attraverso delle donazioni da immettere su un conto Iban, o semplicemente spicciole, alla mano. Le diverse comunità di stranieri presenti in città, dopo un primo adattamento e orientamento, si stanno organizzando. Alcune di loro sono già a buon punto avendo promosso più di un evento, altre si stanno preparando.