Nuova puntata della controversia legale sull’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A, per la quale lo scorso 15 febbraio la prima sezione del Tar della Regione Lombardia ha prodotto tre sentenze, accogliendo i ricorsi finalizzati all’annullamento della delibera con cui, nell’aprile del 2020, il consiglio comunale di Seregno aveva dato mandato al sindaco Alberto Rossi di votare nell’assemblea dei soci di Aeb il matrimonio con A2A. Tiziano Mariani, capogruppo di Noi per Seregno nell’assise seregnese, proponente di uno dei ricorsi che sono stati accolti, dopo uno scambio di comunicazioni con lo stesso Rossi ed Alfredo Ricciardi, segretario del Comune di Seregno, ha presentato un ricorso in ottemperanza allo stesso Tar, mirato ad ottenere che all’ente comunale venga ordinato di dare immediata e corretta applicazione alla sentenza. Già nella seduta del consiglio comunale del 18 febbraio, il sindaco aveva spiegato che il pronunciamento del Tar non aveva effetti concreti sulla validità dell’operazione, essendo stata annullata la delibera consiliare, ma non i suoi atti conseguenti.
Dal canto suo, il sindaco, appresa la novità, ha chiarito che, dal suo punto di vista, «aggiunge poco o niente alla controversia. Pare una modalità con cui si vuole soffiare sul fuoco, confermando un pervicace ed ossessivo attaccamento alla tematica. Talmente ossessivo che sembra non ci si sia accorti che, in realtà, il Comune ha dato seguito all’istanza di accesso agli atti, inoltrando opportuna richiesta ad Aeb, da cui si attende riscontro» e che «il Consiglio di stato, nel respingere la precedente ordinanza sospensiva, si era già espresso nel dire che tutta la documentazione offerta ai consiglieri era già più che esauriente». Contro le sentenze del Tar, il Comune di Seregno, Aeb ed A2A ricorreranno nuovamente al Consiglio di stato.