L’omaggio floreale in piazzale Madonnina, alla presenza di autorità civili e religiose, ha aperto ufficialmente la tradizionale sagra di Santa Valeria, che affonda le sue radici nel tempo. Le prime citazioni risalgono agli inizi dell’Ottocento, e ancora oggi è capace di segnare un momento significativo nella vita della comunità di Seregno.
Quest’anno la festa sarà anche occasione per ricordare il cinquantesimo anniversario di inaugurazione del campanile, i cui lavori di costruzione iniziarono il 30 settembre 1963 e Il 25 aprile 1965 l’opera conclusa fu benedetta da monsignor Luigi Gandini. Nella storia del campanile, che conta ottantuno metri d’altezza per 297 gradini, va ricordato Antonio Nobili, che ne fu il benefattore che finanziò la costruzione.
Si avverò così il sogno del primo parroco di Santa Valeria, don Giuseppe Rimoldi, che desiderava ardentemente una Torre campanaria del Santuario a ricordo di tutte le vittime delle ultime guerre.
Il campanile contiene infatti al suo interno un Sacrario dei caduti con ai piedi della Madonna, posta alla sua sommità, una pergamena, con incisi i nomi di tutti i seregnesi che persero la vita a causa delle orrende guerre.
Proprio nel Sacrario del Campanile sabato pomeriggio alle 17.30 si esibirà la Fanfara dei Bersaglieri, mentre lunedì pomeriggio la scuola di alpinismo Renzo Cabiati, nel suo quarantesimo di fondazione, omaggerà il campanile con scalate acrobatiche. Sempre ricordando i cinquant’anni del campanile domenica sera in santuario alle 20.45 si terrà una serata ispirata agli scritti del Beato don Carlo Gnocchi in collaborazione con la fondazione a lui dedicata e con l’Associazione nazionale alpini. Nei giorni della festa ci sarà la possibilità di salire sul campanile a piedi o in ascensore per ammirare il panorama.
Inoltre ci sarà anche un concorso fotografico per immortalare i momenti più suggestivi della festa.
Anche quest’anno non mancherà la tradizionale “pagoda della solidarietà” a favore della missione in Argentina ove opera la missionaria canossiana, Madre Linda Mariani. Il ricavato sarà utilizzato per ristrutturare il tetto della sua missione vicino a Buenos Aires, i cui lavori sono già cominciati.
Non mancheranno ogni sera diverse proposte musicali, dal rock al pop, anni 60’, 70. 80’ e serate danzanti per tutti.
Si potrà visitare in santuario la mostra “Don Paolo…uno tra noi”, la mostra fotografica sul campanile “50anni in 50 foto” e le altre mostre allestite nei locali di via Piave.
Sempre in funzione il Buffet del Pellegrino e la Baita del Pellegrino con un ricca scelta di menù.
Tante proposte per una festa che si realizza sempre grazie ai numerosi volontari che spendono tempo ed energia per amore della loro comunità.