Il sindaco Alberto Rossi, accompagnato dall’intera giunta comunale, ha concluso domenica scorsa le manifestazioni per il 25 aprile, promosse in mattinata dall’amministrazione comunale di Seregno, con un’imprevista appendice in piazza Caprera, dove ha voluto deporre un garofano rosso davanti alla pietra d’inciampo che ricorda Ferdinando Silva, sistemata nel gennaio del 2020 davanti al civico numero 3.
Questo a titolo di riparazione a quanto, nella stessa piazza, era accaduto nella notte precedente, quando mani rimaste al momento ignote avevano vergato con una bomboletta di vernice nera, sul telone che copre la recinzione in legno di un cantiere edile che si affaccia sul posto, due scritte inneggianti a Benito Mussolini, sormontate da una croce celtica. L’episodio è stato scoperto la mattina di domenica ed ha portato ad un intervento della Polizia locale, che si è concluso con l’eliminazione delle parti del già citato telo utilizzate per le scritte e con la copertura con la vernice bianca della croce celtica.
Accanto, è poi apparso un nuovo striscione, che ha indicato nella testimonianza dei valori del 25 aprile la sola soluzione possibile, per evitare in futuro la ripetizione di simili circostanze.
«Il momento davanti alla Ca’ Bianca pensavamo potesse essere riassuntivo anche della figura di Ferdinando Silva – ha spiegato a posteriori il primo cittadino, riferendosi all’altro luogo sul territorio locale che ospita pietre d’inciampo, dedicate in questo caso alla famiglia Gani -Ma abbiamo voluto concludere così questo pellegrinaggio laico che parla di memoria, ponendo un garofano rosso davanti alla pietra di Ferdinando. Crediamo che la miglior risposta possibile a quanto si è verificato sia che ogni parte del territorio continui a parlare dei valori del 25 aprile».
La tappa in piazza Caprera ha terminato un percorso aperto con l’omaggio alla Madonna di Santa Valeria, nel ricordo dell’ex voto di Monsignor Enrico Ratti, che durante la seconda guerra mondiale promise di far incoronare l’effigie della Vergine, nel caso in cui Seregno fosse stata preservata dai bombardamenti, e seguita dalle soste nei giardini di via Cairoli, in memoria di don Francesco Mariani, al monumento ai caduti di San Carlo, al cimitero maggiore di via Reggio, alla Ca’ Bianca di via Trabattoni, al parco 25 aprile ed al monumento ai caduti di piazza Vittorio Veneto.