È stata formalizzata mercoledì scorso, nella sala di rappresentanza di palazzo Landriani-Caponaghi di piazza Libertà a Seregno, un’intesa tra i Comuni di Seregno, Cesano Maderno, Desio e Lissone, finalizzata ad uno sviluppo progettuale in tema di mobilità sostenibile. La lettera d’intenti ha concluso un percorso di confronto che era già cominciato prima che l’argomento, nei mesi della fase più acuta dell’emergenza sanitaria, diventasse ancora di più una priorità rispetto a quanto già non fosse in precedenza. Le amministrazioni comunali sono state rappresentate nel passaggio della sottoscrizione da Alberto Rossi, Maurilio Longhin, Roberto Corti e Concettina Monguzzi, sindaci rispettivamente di Seregno, Cesano Maderno, Desio e Lissone, nonché da Gigi Pelletti, Salvatore Ferro, Giovanni Borgonovo ed Antonio Erba, assessori nelle giunte di Seregno il primo, Cesano Maderno il secondo, Desio il terzo e Lissone il quarto.
Ma cosa comporta nel concreto la novità che stiamo illustrando? La lettera impegna le quattro municipalità coinvolte a coordinarsi, sviluppare e sostenere tutti gli ambiti che ineriscono il settore della mobilità sostenibile, dalla mobilità ciclopedonale alle forme di mobilità condivisa, come car pooling o bike sharing, dai veicoli a ridotte emissioni al trasporto pubblico locale. Un focus da questo punto di vista sarà riservato all’aspetto delle piste ciclabili: l’obiettivo è la definizione di una rete strategica formata da ben definiti itinerari continui, che garantiscano un collegamento sovracomunale diretto ed efficiente, come oggi non è possibile, l’accesso ai principali poli urbanistici di interesse, ai nodi del trasporto pubblico ed ai grandi sistemi ambientali.
Inoltre, ciascun ente comunale continuerà in questa fase a sviluppare in proprio nei perimetri di sua competenza l’ambito della mobilità sostenibile, attraverso progettualità che in parte sono state già attivate. Il quid aggiuntivo in termini qualitativi che la lettera d’intenti assicura è che Seregno, Cesano Maderno, Desio e Lissone lavoreranno pensando il territorio nel suo complesso come un corpo unico, senza prevedere cesure significative tra gli abitati, con la finalità principale di concretizzare interventi in una prospettiva il più possibile unitaria. La volontà, considerate anche le problematiche che il Coronavirus ha prodotto, come quella del distanziamento sui mezzi pubblici, con maggiore ricorso alla mobilità privata, è di un’accelerata progettuale.