Una breve cerimonia di commemorazione del seregnese Livio Colzani, eroe della Resistenza e medaglia d’argento al valore militare, si è svolta domenica mattina, nell’area verde alle spalle della residenza Ylenia di Seregno, nel quartiere Sant’Ambrogio per ricordare i cento anni della sua nascita. Colzani era nato a Triuggio il 30 ottobre 1921, ma da bambino con i genitori si era trasferito a Seregno dove ha abitato in diverse cascine del quartiere Sant’Ambrogio, l’ultima in via Adamello.
Nel settembre 1943 si trovava sotto le armi a Favria Canavese, a nord di Torino, nel reparto Genio marconisti. Con l’esercito italiano in disfacimento decideva di disertare e di aggregarsi ai partigiani per combattere i nazisti. Il 6 marzo 1944 con il compagno Flavio Berrone, veniva arrestato a seguito di una soffiata, da una formazione militare della Repubblica Sociale italiana, i Moschettieri delle Alpi, durante un rastrellamento nel paese di Castelnuovo Nigra, un piccolo paese a 800 metri di altitudine, che attualmente fa parte della città metropolitana di Torino, quando era nascosto nel soffitto di un cascinale. Veniva fucilato nella piccola piazza del paese la stessa sera dell’arresto, in quanto si era rifiutato di aggregarsi ai fascisti e di non tradire i compagni.
All’evento di domenica erano presenti il sindaco Alberto Rossi e diversi assessori e consiglieri di maggioranza, oltre ai componenti dell’Anpi con alla testa la presidente Mariadele Frigerio e una delegazione dei Bersaglieri con alla testa Maurizio Salgarella e il presidente dell’Anpi di Triuggio, Simone Pulici, e i rappresentanti del comitato di quartiere di Sant’Ambrogio.
Nel prendere la parola il primo cittadino ha detto: “È un segno di memoria concreto quello che stiamo vivendo stamattina nei confronti di Livio Colzani, che si è sacrificato per la Patria. Oggi è tutto molto provvisorio perché non c’è stato il tempo materiale per realizzare e posare il cippo commemorativo che collocheremo in una prossima occasione, probabilmente il 6 marzo, anniversario della sua morte”.
È seguito l’intervento di Mariadele Frigerio che ha sottolineato tra l’altro come “Livio era un giovane, timido, schivo, riservato, ma sotto le armi aveva fatto una scelta di stare dalla parte della libertà, della democrazia, contro il fascismo che in quel periodo imperava. Diventato partigiano ha tirato fuori tutto il carattere che era in lui e ha portato avanti i valori per cui stava combattendo. Il suo sacrificio ha contribuito a creare un Italia libera, democratica e antifascista. È stato un eroe”.
A riunione ufficiale sciolta, un gruppo di inquilini della residenza Ylenia, hanno avvicinato il Cittadino e riferito che: “Siamo orgogliosi e onorati di ospitare nella ancora nostra area verde la lapide di Livio Colzani, però, desideriamo ricordare all’amministrazione comunale che da ben dieci anni stiamo aspettando la concessione dell’agibilità dei nostri appartamenti per la quale si trovano sempre cavilli”.
Sentito il sindaco Rossi, sul problema posto dai residenti ha risposto: “La mancanza di agibilità deriva da una sommatoria di errori procedimentali, che occorre sanare e su cui c’è un lavoro in corso molto approfondito. Il punto di intesa dovrà essere necessariamente condiviso e rispettoso delle normative. Il comune di Seregno ha un interesse concreto in una soluzione rapida, essendo per questo inutilizzabili alcuni appartamenti molto preziosi per le nostre politiche abitative, che contiamo di sbloccare al più presto”.