Un clamoroso errore, una leggerezza senza pari, un malinteso, una incomprensione? La si definisca come si vuole, sta di fatto che, nessuno degli incaricati ai lavori ha vigilato a dovere, tanto che i due affreschi del maestro Piero Gauli, ultimati nell’ottobre 1982, che spiccavano per la vivacità dei colori e delle forme nell’auditorium della media don Milani, nei giorni scorsi, durante l’imbiancatura delle pareti hanno subito la stessa sorte. Cancellati.
Per fortuna qualche docente della scuola se n’è accorto ed ha lanciato il grido d’allarme. Tanta assurdità ha subito creato il comprensibile panico generale tra le autorità scolastiche e quelle municipali. La colpa? Di tutti e di nessuno al tirar delle somme. Interpellato prontamente, un esperto dava disposizione di togliere con le giuste cautele la doppia mano di vernice ad acqua che aveva coperto gli affreschi di Gauli. Al termine dell’operazione le opere avevano perso la brillantezza originale, ma erano, per fortuna rimaste, coi colori base.
Piero Gauli, scomparso a Milano il 4 gennaio 2012 all’età di 95 anni, era l’ultimo esponente vivente del movimento “Corrente” fondato da Treccani di cui facevano parte artisti come Cassinari, Fontana, Guttuso, Morlotti, Sassu. I due affreschi hanno per titolo “ Caduta di Icaro”, (parete nord), l’altro “Allegoria della vita” (parete est), e seguivano la tradizione della “civica pinacoteca all’aperto”, promossa da Franco Cajani. Un simile accadimento ha riportato indietro la città nei secoli, quando ai tempi della peste di San Carlo, gli affreschi venivano ricoperti con una mano di calce, come si era verificato nel Quattrocento in Canton Ticino con i dipinti dei seregnesi Cristoforo e Nicolao da Seregno. Ma alla don Milani, il forte spavento di aver perso due preziose opere, per qualche giorno, è stato simile alla peste.
La dirigente scolastica Francesca Di Liberti, incredula dell’accaduto s’è adoperata in tutti i modi per il recupero delle opere. «La vernice verdognola è stata tolta del tutto – ha spiegato – adesso i due affreschi devono asciugare e poi un restauratore che sarà interpellato d’intesa con l’amministrazione comunale, committente dei lavori di miglioramento in corso da inizio ottobre e che si concluderanno a dicembre in diverse parti dell’edificio don Milani, provvederà alla sistemazione riportando le opere allo stato primordiale. Si tratta di un incidente che è accaduto forse per una mancanza di comunicazione o perché era stato dato tutto per scontato».