Serata di grande significato venerdì 13 luglio a Seregno, dove per la prima volta dopo la bufera giudiziaria che nell’autunno scorso ha portato all’arresto per corruzione dell’allora sindaco Edoardo Mazza, oggi in attesa di processo, ed al termine anticipato della precedente legislatura, nonché a tre settimane dal ballottaggio per la carica di sindaco che ha visto Alberto Rossi di Scelgo Seregno imporsi su Ilaria Cerqua del centrodestra, il consiglio comunale è tornato a riunirsi ne “L’Auditorium” di piazza Risorgimento.
Di fronte ad un pubblico mai così numeroso in passato, Rossi ha giurato fedeltà alla costituzione e presentato la sua squadra di giunta, composta dal vice Gigi Pelletti di Ripartiamo Insieme, cui sono andate le deleghe a Smart City, ambiente ed innovazione digitale, nonché dai rappresentanti del Partito democratico Pinuccio Borgonovo (Partecipate, lavori pubblici e manutenzione ordinaria), Laura Capelli (Politiche sociali, povertà e disabilità) e William Viganò (Bilancio, quartieri, sicurezza e protezione civile), da quelli della civica Cambia Seregno Federica Perelli (Pubblica istruzione, culturale e biblioteca) e Claudio Vergani (Urbanistica, Plis ed edilizia privata) ed infine dall’esponente di Scelgo Seregno Ivana Mariani (Sviluppo economico e produttivo e del lavoro).
La presidenza dell’aula è toccata invece a Pietro Amati di Ripartiamo Insieme, tra le rimostranze delle opposizioni di centrodestra, che avevano rivendicato per sé l’incarico e proposto per questo il leghista Edoardo Trezzi, che in qualità di consigliere anziano aveva guidato inizialmente la seduta. Il dibattito è stato molto vivace e non sono mancate le polemiche. In particolare, Tiziano Mariani di Noi per Seregno ha annunciato un ricorso al Tar della Regione Lombardia, contestando l’accordo elettorale dopo il primo turno tra Scelgo Seregno e Ripartiamo Insieme, che ha prodotto un appoggio esterno della seconda formazione alla coalizione che ha avanzato la candidatura a sindaco di Rossi. Il passaggio in maggioranza dei due consiglieri di Ripartiamo Insieme ha ridotto a sole sette unità il fronte delle opposizioni e secondo Mariani ha leso il diritto di rappresentanza delle stesse, essendo tra l’altro stato annunciato quando ancora vi era la possibilità di un apparentamento.
«Ecco il cambiamento di cui avete parlato -ha tuonato il ricorrente-. Ci sono forze politiche che, per questo, non possono essere qui…». Il parlamentino ha comunque bocciato, con i soli voti favorevoli della maggioranza e l’uscita dall’aula delle minoranze, la pregiudiziale di sospensiva della convalida degli eletti. Sarà ora il tribunale amministrativo a stabilire il da farsi. In più, Ilaria Cerqua di Forza Italia ha ventilato la possibilità di un’incompatibilità di Claudio Vergani, assessore all’Urbanistica, al Plis ed all’edilizia privata, stante la sua attività professionale in seno al Comune di Casatenovo, dove gode di una posizione organizzativa, equiparabile ad un ruolo dirigenziale in assenza di dirigenti. Su questo, il segretario comunale Francesco Motolese si è riservato una verifica. «Sono molto soddisfatto della mia squadra -ha commentato al termine Rossi-. Le scelte sono state fatte sulla base delle competenze e non dei consensi ricevuti dai singoli. L’incompatibilità di Vergani? Gli approfondimenti che abbiamo condotto preliminarmente hanno escluso questa ipotesi».