Scuole superiori: a Monza valanga di bocciati tra i figli della Dad, al Mosé recupero debiti a luglio

I dirigenti delle scuole superiori di Monza concordano: valanga di bocciati tra i figli della Dad. Intanto al Mosé Bianchi recupero debiti a luglio anziché settembre.
Monza covid scuola
Monza covid scuola Fabrizio Radaelli

«Le bocciature sono figlie della pandemia». I dirigenti delle scuole superiori di Monza concordano all’unisono nell’affermare che, la maggior parte degli alunni delle classi prime e terze che non hanno superato l’anno sono gli stessi che negli ultimi due anni hanno convissuto con l’emergenza pandemica.
Scarsa preparazione, poca voglia, tanti abbandoni in corso d’anno e, in molti casi anche la scelta della scuola sbagliata, sono alla base dei grandi numeri che caratterizzano questa fine anno scolastico. Numeri che rispecchiano, in parte, la situazione scolastica pre-covid, sottolineano tutti: gli studenti che sono stati “graziati” adesso ne hanno pagato il prezzo.

Monza, valanga di bocciati tra i figli della Dad: l’Hensemberger

«Ci sono molti più bocciati dello scorso anno – commenta Petronilla Ieracitano, dirigente dell’Hensemberger – soprattutto nelle classi prime dell’indirizzo tecnico, meno invece al liceo scienze applicate. Molti degli alunni del primo anno hanno sbagliato indirizzo, altri erano ancora “fragili” per il mondo delle superiori, sono emerse scarse competenze legate alla situazione pandemica che ha messo a dura prova l’attività didattica. Tanti non hanno ascoltato il consiglio orientativo dei docenti delle medie e, questo è il risultato. Proprio per questo, per il prossimo anno, abbiamo inserito, nei criteri di ammissione, anche il consiglio orientativo della scuola di provenienza per evitare che altri studenti perdano un anno solo per una scelta sbagliata».

Monza, valanga di bocciati tra i figli della Dad: il Mapelli

Stessa situazione anche al Mapelli nelle classi prime sono il 12 % i bocciati, nelle seconde il 9 %, nelle terze il 10 per poi scemare negli ultimi due anni finali.
«I bocciati delle prime sono i figli della didattica a distanza così come le classi terze che sono arrivate sin qui faticosamente – racconta Aldo Melzi, dirigente del Mapelli – graziati negli anni precedenti e ora le difficoltà non sono state superate. A settembre ci saranno circa 200 studenti che hanno avuto da uno a tre debiti. Possiamo dire che le criticità latenti sono emerse».

Monza, valanga di bocciati tra i figli della Dad: Frisi e Zucchi

Nei licei storici di Monza, Frisi e Zucchi la situazione non è molto diversa, al Frisi i bocciati sono il 3,5%, così suddivisi: nelle prime 8%, la metà nelle seconde e a diminuire nelle altre sezioni.
I sospesi il 26% nelle prime, il 29 nelle seconde, il 21 nelle terze e il 18 nelle quarte. Anche al liceo classico Zucchi la percentuale dei bocciati, sull’intera popolazione scolastica è di quasi il 4%, i sospesi sono il 7,7%.

«Le classi con un numero maggiore di bocciati sono le seconde – spiega Renata Cumino, dirigente dell’Olivetti – a cui si sommano anche molti abbandoni durante l’anno così come abbiamo visto nelle classi quinte del serale. Sono emerse le difficoltà che, la pandemia, ha creato. L’impennata delle bocciature è coerente con le fragilità che questi due anni hanno creato. Non mancano i giudizi sospesi, come sempre molti in matematica e, per fortuna, pochi in inglese».

Monza, valanga di bocciati tra i figli della Dad: Mosé Bianchi, 25% fermati in prima e la novità del recupero debiti a luglio

L’istituto Mosè Bianchi introduce una novità quest’anno, il recupero dei debiti si farà a luglio, non più a settembre.
«Visto che ci sono colleghi, come la dirigente del Ferrari, che con successo ha già iniziato a far sostenere ai ragazzi i debiti a luglio, con la collega del Modigliani abbiamo deciso di sperimentare anche noi questa strada – spiega Guido Garlati, dirigente del Mosè Bianchi – lasciando ai ragazzi un mese per studiare e tutti hanno al massimo solo due materie da recuperare. A luglio, dopo gli esami di maturità, ci sarà un momento dedicato ai recuperi, molti docenti sono ancora in servizio, soprattutto i precari che sono consapevoli delle criticità dei loro studenti».
Anche il Mosè ha pagato il prezzo della Dad: per quel che riguarda le bocciature nelle prime liceo si parla del 25 per cento, 18 al tecnico, nelle seconde i dati sono simili poi diminuiscono decisamente negli ultimi tre anni.