La prima campanella è suonata in provincia di Monza e Brianza e entro venerdì riaprirà le classi in tutte le regioni, ma il ritorno a scuola quest’anno è accompagnato anche da un ampio dibattito sulla durata delle vacanze.
Scuola: la petizione per “ristudiare il calendario scolastico”, i promotori
Sì perché è online una petizione lanciata per chiedere di “ristudiare” il calendario scolastico italiano, con l’apertura degli istituti anche a giugno e luglio e conseguente rimodulazione delle pause durante l’anno. Come nella maggior parte dei paesi d’Europa: non meno vacanze, ma meno concentrate nel periodo estivo.
L’hanno lanciata l’organizzazione indipendente WeWorld (impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 27 Paesi, compresa l’Italia) e le influencer “Mammadim*rda”, al secolo le torinesi Francesca Fiore e Sarah Malnerich, e ha raccolto 17mila firme in una settimana.
Scuola: la petizione per “ristudiare il calendario scolastico”, le motivazioni
Il punto, secondo i promotori dell’iniziativa, è che l’Italia ha il calendario “più lungo d’Europa (insieme alla Danimarca) con 200 giorni di lezione, con la pausa estiva più lunga (insieme a Lettonia e Malta) (Eurydice, 2022) e uno dei sistemi più stressanti del mondo”.
La pausa di 14 settimane nasceva “per permettere ai bambini e alle bambine di aiutare i genitori a raccogliere il grano nei campi. Una misura di conciliazione che però non si è evoluta al passo delle esigenze delle famiglie”; lo stress deriva da “eccessivi carichi di lavoro concentrati nello stesso periodo di tempo”.
Scuola: “Intervenire sulla scuola non è più rimandabile”
“Oggi intervenire sulla scuola – a partire da una rimodulazione del calendario scolastico perché diventi più attuale e sostenibile – non è più rimandabile perché il peso di questo squilibrio va soprattutto a discapito di bambine e bambini vulnerabili e delle loro famiglie. La lunghissima pausa scolastica moltiplica le disuguaglianze, favorisce la perdita di competenze cognitive e relazionali di bambine, bambini e adolescenti e scoraggia la conciliazione di vita-lavoro per tanti genitori costretti a destreggiarsi tra campi estivi costosissimi e mancanza di alternative a prezzi ridotti”.
Tra i favorevoli c’è banalmente chi d’estate impazzisce per organizzare uno o più figli in attività che permettano ai genitori di lavorare (perché le ferie al lavoro non sono di due mesi e mezzo).
Tra i punti a sfavore ci sono carenze strutturali e pratiche: su tutte il caldo che già dalla fine primavera c’è nelle classi in edifici non attrezzati per affrontare la stagione e l’organico di docenti in perenne affanno.
Scuola: la petizione per “ristudiare il calendario scolastico”
“Firma anche tu la petizione – dicono i promotori – e aiutaci a costruire un nuovo tempo scuola, un tempo che possa garantire educazione di qualità per tutte e tutti, senza interruzioni, a prescindere dal contesto di provenienza. Per garantire maggiori opportunità, per non lasciare indietro nessunǝ, per scongiurare la perdita di competenze, per costruire nuovi luoghi educativi, per ripensare la didattica attraverso intrecci tra educazione formale e informale”.