Scuola in Brianza: «Cattedre vuote e tanti precari: come sempre»

Il ritorno a scuola in Brianza per 60 comprensivi del primo ciclo e 38 istituti superiori: il quadro dei sindacati.
Scuola ritorno a scuola
Scuola ritorno a scuola

«Siamo tempestati da richieste di informazioni, chiarimenti, indicazioni. Il telefono non smette di squillare». Claudio Persuati, segretario generale della Flc Cgil Monza e Brianza, che sta concludendo la sua carriera, a breve andrà in pensione, commenta così questi primi giorni di settembre.

Come ogni anno l’attesa per la pubblicazione delle nomine corrisponde a “giorni caldi” per chi lavora negli uffici del sindacato, i docenti precari si rivolgono a loro per capire come muoversi prima dell’avvio dell’anno scolastico. L’intera Brianza ha ben 98 istituti scolastici, 60 comprensivi del primo ciclo e 38 scuole superiori in cui lavorano, circa, 10mila insegnanti.

Scuola in Brianza: «Non è cambiato nulla»

Lo scorso anno, circa 300 sono andati in pensione e poco meno del 40 per cento era composto da insegnanti precari.

«L’inizio dell’anno scolastico è sempre complesso, con infiniti ritardi – spiega Persuati – legati alle nomine in ruolo, da parte dell’ufficio scolastico regionale e, poi a cascata, la pubblicazione delle graduatorie dei supplenti da parte dell’ufficio scolastico territoriale. Tempi burocratici lunghi che rallentano, ovviamente, la presa in carico delle cattedre. Il nostro ufficio ha già avuto modo di parlare con la dirigente dell’ufficio territoriale brianzolo e, se non ci saranno intoppi, ha garantito, per la fine della settimana la pubblicazione delle graduatorie. Comunque siamo in ritardo, pensando alle scuole dell’infanzia che hanno aperto lo scorso il 5 settembre. Non è cambiato nulla rispetto allo scorso anno e a quello precedente ancora».

Scuola in Brianza: il problema delle “rinunce”

Per gli uffici di via Grigna, dove ha sede l’ufficio scolastico territoriale, i rallentamenti sono dovuti alle richieste da parte del regionale, di dare priorità alle immissioni in ruolo, senza dimenticare gli innumerevoli reclami giunti durante l’estate cui hanno risposto.

Altra nota dolente, quando si parla di immissioni in ruolo riguarda le “rinunce” ovvero gli insegnanti che per una serie di motivi non accettano l’incarico, questi non sono comunicati direttamente all’ufficio ma alle singole scuole e ricostruire l’intero “puzzle” per poi dare il via alle eventuali supplenze rappresenta un’altra criticità.

Scuola in Brianza: attesa per le elezioni politiche

In questi giorni dovrebbero concludersi le verifiche e quindi dovrebbero essere pubblicate le Gps (graduatorie provinciali per le supplenze) e anche le nomine.

«Auspichiamo – continua il segretario sindacale – che al suono della campanella, lunedì, ognuno sia al lavoro. I prossimi concorsi di cui il ministro Patrizio Bianchi parla spesso potrebbero essere una vera svolta perché prevedono, per chi lo ha sostenuto, la possibilità di insegnare anche in attesa dei risultati del concorso stesso, così da iniziare la “gavetta” tra i banchi non restare in attesa lontano dalle classi. Tutto però adesso è in forse, dovremo vedere l’esito delle elezioni politiche, solo allora sapremo se e come cambierà il mondo della scuola».