Scuola: dalle elementari niente dad per i vaccinati, alla materna a casa dal quinto contagio

A partire dalle scuole elementari gli alunni vaccinati o guariti dal covid da meno di 120 giorni non andranno più in Dad: la didattica a distanza è destinata a scattare per i non vaccinati o guariti da più di quattro mesi e per 5 giorni (ora sono dieci). Novità anche alla scuola dell’infanzia.
Gli alunni di una quinta della scuola Anzani in classe
Gli alunni di una quinta della scuola Anzani in classe Fabrizio Radaelli

Anche i vaccinati della fascia più giovane, i bambini dai 5 agli 11 anni che si sono iscritti per ultimi alla campagna vaccinale (da metà dicembre), acquisiscono dei diritti. Lo ha deciso il consiglio dei ministri di mercoledì 2 febbraio con il via libera al decreto con le nuove norme anti-covid (in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, da lunedì 7 febbraio).

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Che nella prospettiva di un progressivo ritorno alla normalità allenta le misure di quarantena nelle scuole a partire dalle scuole elementari. E cambiano le regole anche alla scuola dell’infanzia. Proprio le fasce scolastiche che più hanno pagato le ultime settimane in termini di quarantene e sorveglianze attive.

A partire dalle scuole elementari gli alunni vaccinati o guariti dal covid da meno di 120 giorni non andranno più in Dad: la didattica a distanza è destinata a scattare solo per i non vaccinati o guariti da più di quattro mesi e per 5 giorni (ora sono dieci). Per la scuola primaria la Dad scatta dopo 5 casi positivi in classe, per la scuola secondaria se si superano i 2 casi.

Per i bambini da 0 a 6 anni prevista la quarantena per cinque giorni se in classe ci sono più di cinque casi positivi al Covid (ne bastava uno). Per tutti, dal momento i bambini non sono vaccinabili e stanno in classe senza mascherina come invece succede negli ordini scolastici successivi.

La quarantena passa da 10 a 5 giorni per i ragazzi che risultano contatto stretto di un positivo ma non sono vaccinati. Chi ha completato il ciclo vaccinale o è guarito da meno di 4 mesi non deve invece fare la quarantena.

Alla scuola dell’infanzia si rientrerà con tampone antigenico negativo. Alle scuole elementari i bambini (da sei anni d’età) e docenti dopo il primo caso positivo nella classe dovranno indossare per 10 giorni la mascherina Ffp2 (fino a quattro casi di positività) fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo al Covid-19. Riguarda coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo.

I bambini non vaccinati rientrano con un tampone negativo – molecolare o antigenico – anche fatto in farmacia.

Alla scuola media e superiore prevista la dad al secondo caso nella classe per chi non ha completato il ciclo vaccinale. Rientro dopo cinque giorno con tampone negativo anche della farmacia (gratuito con prescrizione del medico).

Altre novità: chi ha fatto la dose booster di vaccino e chi si è contagiato dopo aver fatto due dosi ed è guarito avrà il green pass illimitato.
Per loro anche in una eventuale zona rossa non scatterebbe il lockdown con le relative restrizioni.

«I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese – ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi – Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso: sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti».

Il governo ha seguito le indicazioni del Comitato tecnico scientifico che hanno valutato soprattutto il tasso di vaccinazione generale, ampiamente cresciuto negli ultimi mesi anche tra i ragazzi (in Brianza, anzi, tra i più vaccinati) e l’aumento della profilassi tra i bambini delle elementari.

La Lega ha deciso di non votare le norme sulla scuola perché ritiene la decisione discriminante nei confronti di chi non è vaccinato.