L’auto blu del padre, una lussuosa Bmw serie 5 sempre con il serbatoio pieno e l’autostrada pagata, due telefoni cellulari alla moglie e all’altro figlio con spese per le telefonate di circa 124mila euro. Tutto a carico della azienda, Ferrovie Nord Milano, partecipata al 57,5% dalla regione Lombardia (e 14,7% dalle Ferrovie dello Stato). Sono alcune delle “spese pazze” contestate dalla procura di Milano all’ex presidente e legale rappresentante della società, Norberto Achille. I magistrati gli contestano l’utilizzo a fini personali – spesso da parte dei familiari – di carte di credito, alberghi, auto, telefoni, pay tv e scommesse sportive. Tutti benefit aziendali della spa delle rotaie (42 linee regionali e 10 suburbane e Malpensa Express) da 300 milioni l’anno e 4.000 dipendenti che fa viaggiare ogni giorno 650.000 persone.
Achille è stato raggiunto lunedì da una misura cautelare per un’ipotesi di reato di peculato (sospensione di 6 mesi dalla carica) e truffa. Dopo aver saputo della sospensione Achille si è dimesso. Secondo il “conto” stilato dagli investigatori, avrebbe speso decine di migliaia di euro per abbigliamento, arredi ed elettronica, alberghi e ristoranti, pay tv e scommesse oltre a 124.000 euro di multe e sanzioni accumulate da uno dei figli con l’auto blu del padre.
Achille, difeso dall’avvocato Gianluca Maris, consapevole della situazione, avrebbe iniziato ad affrontare dopo l’avvio dell’indagine un dialogo con l’azienda per ripianare la situazione. Avrebbe tra l’altro dato rassicurazioni che non si sarebbe più candidato alla guida della società alla scadenza del mandato (fine maggio) oltre alla volontà di rimborsare gran parte delle spese contestategli anche attraverso trattenute sullo stipendio (in questo caso per rimborsare le multe). Venerdì scorso avrebbe ad esempio versato 74mila euro per coprire le spese fatte con le carte di credito aziendali.