Ci sono Inter e Milan che vorrebbero abbattere lo stadio Meazza di Milano per ricostruirne uno nuovo con corollario di edifici che vanno oltre lo sport. E chi invece ha iniziato una battaglia per salvare la Scala del calcio e prevedere un piano di restyling per portarla al passo con i tempi.
Il movimento è trasversale e uno dei punti di riferimento di “Sì Meazza” è il manager musicale Claudio Trotta, che a San Siro ha portato per sette volte Bruce Springsteen e altre decine di artisti. Nei giorni scorsi anche Little Steven, il chitarrista della E-Street Band di Springsteen, si è schierato con un tweet: “Dobbiamo salvare San Siro! Abbiamo abbastanza grattacieli e centri commerciali nel mondo, ma c’è un solo San Siro! Usa questa email e dai il tuo nome per dire San Siro per sempre!”, ha scritto il musicista, cantante e attore Steven Van Zandt.
La mail cui fa riferimento
è quella del comitato
a cui scrivere nome, cognome e residenza per aderire.
E poi ci sono due icone come Sandro Mazzola, residente da anni a Vedano al Lambro, e Gianni Rivera. Anche le due bandiere di Inter e Milan hanno aderito a Sì Meazza, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.
«Mi sembra che insistendo sul nuovo stadio con annessi centro commerciale, hotel, ristoranti Inter e Milan pensino più al business che ai tifosi. San Siro appartiene alla storia di Milano e dei milanesi. È il passato, ma con un lifting adeguato, e so che esistono progetti in proposito, può essere anche il futuro. Perché abbatterlo?», le parole di Mazzola.
«San Siro è uno dei simboli di Milano nel mondo con il Duomo e con la Scala. Sarebbe come volere demolire la Scala! Se Milan e Inter vogliono un nuovo stadio acquistino il terreno da un privato e lì lo costruiscano», ha aggiunto Rivera.
E poi c’è Vasco Rossi, che San Siro l’ha riempito col suo popolo per concerti altrettanto memorabili di quelli di Springsteen.