Rifiuti, la rivoluzione del sacco blu a Desio dall’11 gennaio: incontri anche in lingua urdu

La rivoluzione del sacco blu arriva a Desio dall’11 gennaio, dopo essere stata annunciata lo scorso autunno anche per Limbiate e Cesano Maderno. Sacchi in distribuzione gratuitamente, serate informative. Una anche in lingua urdu.
Desio raccolta differenziata sacco blu
Desio raccolta differenziata sacco blu

La rivoluzione del sacco blu arriva a Desio dall’11 gennaio, dopo essere stata annunciata lo scorso autunno anche per Limbiate e Cesano Maderno. E così il sogno di una Brianza a “rifiuti zero” (“zero waste”) non è più impossibile.

Il «D-day» a Desio segna il cambio del sistema di raccolta dei rifiuti in città con l’introduzione dei sacchi blu con microchip (TAG RFID) per la raccolta del rifiuto secco indifferenziato. Un sistema che consentirà di «misurare» il rifiuto prodotto dalla singola utenza con l’obiettivo, in futuro, di applicare una tariffa puntuale più equa secondo il principio «meno inquini, meno paghi», migliorando nello stesso tempo la percentuale di raccolta differenziata.


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«Oltre il 55 per cento di quanto è inserito nel sacco grigio può essere differenziato – spiega l’assessore all’Igiene urbana Stefano Bruno Guidotti – È quello che vogliamo chiedere ai desiani: meglio differenziamo e più risparmiamo. E ogni eventuale risparmio potrà essere utilizzato per migliorare la qualità del servizio e ridurre la tassa rifiuti».

Il vecchio sacco di colore grigio andrà in pensione. I sacchi blu avranno un codice univoco personale che sarà assegnato al momento della consegna e sarà, quindi, diverso rispetto a quello di un’altra persona o famiglia. Nelle giornate di ritiro, il sacco regolarmente esposto in strada, sarà caricato dagli operatori sui mezzi dotati di un sistema di registrazione («reader»), che rileva il codice e trasferisce i dati a un software centrale, che elabora la quantità di rifiuto effettivamente prodotta da ogni cittadino.

Cambia il “funzionamento”, non i giorni di raccolta del secco indifferenziato: «Zona A» il giovedì, «Zona B» il venerdì e «Zona C» il sabato. Sul sito di Gelsia Ambiente (www.gelsiambiente.it) è possibile verificare a quale zona fa riferimento una singola via.

Stefano Bruno Guidotti fissa l’obiettivo: «Ci aspettiamo un aumento di oltre il 10 per cento della differenziata che ci permetterà di superare il 70 per cento, con maggiori risorse dai Consorzi che si occupano del recupero e minori costi per sostenere lo smaltimento. L’obiettivo è una tariffa puntuale più equa secondo il principio “meno inquini, meno paghi”. Su questo stiamo lavorando e la strada, ormai, è segnata».

La distribuzione è in programma fino all’11 gennaio, gratuitamente, all’ex Casa del Custode (Palazzo comunale – ingresso piazza Don Giussani) da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19; il sabato dalle 8.30 alle 13.30. Per il ritiro è necessario presentarsi con la tessera sanitaria, mentre le aziende devono avere codice fiscale o partita Iva. Iniziata il 4 dicembre, a metà dicembre aveva portato alla distribuzione di 4mila sacchi.

E nell’attesa prosegue la campagna di comunicazione con gli incontri pubblici per i cittadini: martedì 9 gennaio alle 20.45 alla scuola primaria Dolomiti (via Dolomiti, 5) e venerdì 12 gennaio alle 21 alla Parrocchia di San Carlo. Mercoledì 17 gennaio alle 21 in Sala Pertini (ingresso da piazza Don Giussani) si svolgerà un incontro informativo in lingua urdu, la lingua ufficiale della comunità pachistana che, con oltre un migliaio di cittadini, è una delle più numerose in città. Nelle scorse settimane ne era stato organizzato uno anche nella lingua dei segni,

Il sacco blu è stato sperimentato per la prima volta in un quartiere di Lissone nel 2013, e poi esteso ai 105mila residenti di Seveso, Seregno, Bovisio Masciago e Cusano Milanino. Gelsia Ambiente punta a estenderlo nei 25 Comuni brianzoli che gestisce, coinvolgendo 500 mila abitanti.

Da quando la partecipata ha introdotto il sacchetto «intelligente», in un colpo solo si sono dimezzati i rifiuti da bruciare all’inceneritore mentre è quasi raddoppiata la differenziata: vetro, plastica, alluminio e carta che tornano a vivere trasformandosi in bottiglie, panchine, lattine e quotidiani.

«Un’innovazione – prosegue Borgato – che può generare risparmi di grande portata e un aiuto all’ambiente». È bastato aggiungere un chip Rfid dedicato a ogni utente ai sacchi per la raccolta della frazione secca. Un anno dopo, c’è stato il boom. E la sorpresa è arrivata proprio da Seveso. Con l’asticella che qui ha toccato punte dell’83 per cento di quota riciclabile: «La città – racconta il sindaco Paolo Butti – che 41 anni fa era stata ferita dalla tragedia della diossina ora si propone come modello in Italia per ecologia».

Nel luglio scorso il sacco blu made in Brianza è stato presentato al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Facendo scuola anche in Europa: con il programma “Waste4Think” Seveso (che ha toccato punte dell’83 per cento di quota riciclabile) è l’unica città italiana insieme a Cascais (Portogallo), Halandri (Grecia) e Zamudio (Spagna) ad aver ottenuto un finanziamento Ue per realizzare azioni avanzate nella gestione dei rifiuti. Tra queste i software per la raccolta rifiuti, ma anche le Ecofeste: sagre di paese a impatto zero con piatti, posate e bicchieri lavabili.