Morte misteriosa per una giovane ricercatrice del Cnr, originaria di Vimercate. Simona Baronchelli, 32 anni, specializzata in genetica applicata e impegnata in studi su cellule staminali, è stata trovata senza vita a Cambridge in Inghilterra nella sua stanza di albergo. Si trovava all’estero per motivi di lavoro: doveva partecipare al workshop Stem Cell Culture.
Il 30 novembre, a mezzogiorno, sul posto di lavoro è arrivata la notizia che la ricercatrice non si trovava e aveva mancato un appuntamento importante. Il taxi prenotato la sera prima non è mai stato preso. Neanche le telefonate dei colleghi di lavoro all’albergo inglese sono servite a chiarire la situazione e il quadro ha iniziato a diventare allarmante.
La terribile verità è stata comunicata poche ore più tardi. Famiglia e colleghi hanno appreso via mail che la vimercatese era stata coinvolta in un evento tragico. In serata, convocato dai carabinieri di Vimercate, il padre ha saputo che Simona era morta.
Proprio per queste ore è fissata l’autopsia che chiarirà perché la ricercatrice brianzola è stata trovata senza vita nella sua stanza d’albergo. La ragazza, da quanto si è appreso, era sul pavimento, pare senza segni di violenza. Nessun segno di scasso sulla porta.
«Simona lascia un vuoto incolmabile – scrive il collega Alberto La Spada dell’Institute for Genetic and Biomedical Research del Cnr tra i primi a insospettirsi – considerando la sua competenza, il suo entusiasmo e la sua dedizione alla scienza che l’avevano vista coinvolta in diversi progetti di ricerca. Persona umile e di grande cuore, interessata a diversi progetti umanitari, collaboratrice di Emergency. Tutto il gruppo di ricerca del quale Simona faceva parte avrà come obiettivo quello di concludere in sua memoria le ricerche con tanto successo intraprese».
(articolo aggiornato alle 11 del 5 dicembre 2016)