Gli incassi delle farmacie non sono più un affare per i rapinatori. O almeno lo sono molto meno: gli scaffali dei medicinali adesso sono un obiettivo per i ladri. A dirlo sono i dati di Federfarma Milano, che ha stimato un crollo deciso dei colpi a mano armata nelle farmacie di Milano, Lodi e Monza. Nel capoluogo lombardo le rapine si sono dimezzate dalle 103 del 2014 alle 54 dello scorso anno. Ed è un dato tendenziale, dal momento che nel 2013 erano state 127.
I dati sono analoghi anche nelle province di Monza e Lodi, dove sono attive 820 farmacie: le rapine sono passate da 229 nel 2013 a 159 nel 2014, per arrivare a 87 nel 2015.L’orario preferito per le rapine è quello tra le 18 e le 19 mentre l’identikit del rapinatore tipo di farmacia è quello di un rapinatore seriale, solitario, armato di pistola (40% dei casi nel 2015 contro il 45% del 2014) e spesso con il volto coperto (nel 70% dei casi).
«Un fenomeno relativamente nuovo è invece rappresentato dai furti nelle farmacie, colpi messi a segno di notte da bande di professionisti che svuotano i locali di tutti i prodotti presenti» aggiunge Federfarma, il cui presidente Annarosa Racca osserva come l’impegno in collaborazione con le forze dell’ordine «deve continuare per consolidare questo buon risultato che deve estendersi anche altre città. Confidiamo che continuino a sostenere la farmacia come hanno fatto finora per la tutela degli utenti e della salute pubblica».
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Furti da “grossisti” e furtarelli: crescono gli ammanchi sugli scaffali delle farmacie dovuti ad attività di taccheggio, dice ancora Federfarma. Un fenomeno che inizia ad essere rilevato e monitorato anche in Europa: secondo il sito GlobalRetailTheftBarometer.com, le farmacie sono al primo posto in Europa per i furti dagli scaffali con ammanchi pari al 2,25% del fatturato 2015, causati per il 60% dal taccheggio.