Le scuole tecniche si aprono a nuovi orizzonti. In questi anni i geometri stanno registrando una flessione, così come i ragionieri, per questo le superiori di Monza si sono adeguate ampliando e cambiando la loro offerta formativa.
«I geometri sono sì in crisi ma ci auguriamo di fare una classe come lo scorso anno – dice Aldo Melzi, preside dell’istituto Mapelli (nella foto la consegna dell’area verde per l’istituto agrario) – agli open day abbiamo invitato il collegio dei geometri e l’utenza era interessata alle loro proposte, in particolare hanno sottolineato come la professione sia cambiata, pensando alle certificazioni energetiche o al tema della sostenibilità e hanno presentato le prospettive di lavoro in questi settori che sono in crescita. Non è una professione destinata a morire. Ma, lavorando in sinergia con i colleghi dirigenti di altre scuole con questo indirizzo, stiamo cercando di dare nuova linfa al settore».
Della stessa opinione anche il collega Guido Garlati dirigente del Mosè Bianchi: «Abbiamo registrato la crisi dei geometri in questi anni e un leggera flessione nel ramo amministrativo, per colmare un “buco” che si stava creando abbiamo pensato di ampliare l’offerta con un indirizzo che fosse nella natura della nostra scuola, il turistico, senza dimenticare la nostra offerta della certificazione Cambridge che ben si sposa con il settore. Il nostro sarà il primo e unico turistico serale della provincia. Visto che ci è stato “dato” solo a gennaio speriamo di riuscire a partire con una classe, non avremo problemi con i docenti perché sono di ruolo nel percorso amministrativo».
I vecchi “ragionieri” sembrano passati di moda, ora sono le lingue a fare tendenza e questo è confermato proprio dal dirigente del Mapelli, dove il ramo relazioni internazionali ha registrato, in questi anni un vero e proprio boom: «Mentre per i “vecchi” ragionieri il discorso è diverso, contiamo di confermare le tre prime attuali il vero trend si misura però in terza quando possono scegliere l’indirizzo a oggi relazioni internazionali e sistemi informatici sono i più richiesti, anche se quest’ultimo aveva un po’ sofferto in passato perché l’informatica è sempre vista come una materia difficile, infine amministrazione, finanza e marketing che resiste. Un vero boom l’abbiamo registrato con relazioni internazionali, forse poter studiare tre lingue li invoglia. C’è da dire che i ragazzi scelgono quello che apparentemente sembra più semplice. Il neonato indirizzo di agraria va molto bene, a metà iscrizioni avevamo avuto più di ottanta richieste, anche se dobbiamo sempre precisare che questo è un percorso di studi tecnico e non professionale, visto che il nostro indirizzo è trasformazione agroalimentare. Lo scorso anno il mio predecessore, il preside Enrico Danili, ha fatto davvero la differenza portando l’istituto da sei a dodici prime, con un grande boom per il liceo scienze applicate, per cui prevediamo la conferma delle quattro prime».
Le lingue e la riscoperta della terra sono quindi i percorsi di studi che vanno per la maggiore. Conclude Garlati: «Per la nostra scuola questo è un momento importante ci è stata affidata anche la scuola in carcere, che era un progetto ora è riconosciuta come istituzione, e la scuola superiore in ospedale, questo significa che ci sarà un organico destinato a queste due scuole».