Protocollo sul “controllo di vicinato”: cittadini sentinelle ma niente “ronde”

È stato già firmato da 21 amministrazioni locali della provincia di Monza e Brianza a partire dal capoluogo. L’obiettivo è regolamentare e rendere istituzionalizzato un servizio prezioso per garantire la sicurezza, anche percepita.
La presentazione e firma del Protocollo nella sede della Provincia
La presentazione e firma del Protocollo nella sede della Provincia

Sono 21, per ora, i Comuni della provincia che hanno aderito al nuovo Protocollo d’intesa sul “controllo di vicinato”. La firma è avvenuta mercoledì 23 febbraio in Provincia alla presenza del prefetto Patrizia Palmisani, del questore e dei comandanti provinciali delle forze dell’ordine. La finalità del documento siglato è dare una “regolamentazione” alla materia, in particolare rispetto al rapporto tra istituzioni e cittadini nell’ambito della sicurezza preventiva. «I pattugliamenti del territorio da parte di cittadini non sono ammessi – ha ricordato il prefetto, sgombrando il campo da ipotesi “ronde” – L’obiettivo è la tutela della sicurezza, imprescindibile, – ha aggiunto – e, ancora di più, intervenire sulla sua percezione». Gli occhi aperti dei cittadini e le conseguenti segnalazioni su situazioni sospette spianano il campo al lavoro di professionisti della sicurezza: «Nessun cittadino deve inseguire i malviventi» ha aggiunto il prefetto, confidando che queste dinamiche: «spronino il senso di appartenenza alla comunità».

Il “core business” dell’intera operazione è proprio l’organizzazione di gruppi di controllo di vicinato adeguatamente formati, con un canale di comunicazione ad hoc con le forze dell’ordine sotto la supervisione delle amministrazioni comunali.

Il Protocollo è stato firmato dai sindaci di Monza, Albiate, Bellusco, Biassono, Briosco, Brugherio, Burago di Molgora, Carnate, Cavenago di Brianza, Cesano Maderno, Concorezzo, Cornate d’Adda, Lissone, Meda, Mezzago, Nova Milanese, Seregno, Seveso, Usmate Velate, Varedo e Villasanta. Altri sette (Arcore, Barlassina, Carate Brianza, Desio, Giussano, Limbiate e Sovico) lo sottoscriveranno nelle prossime settimane.

Le 21 adesioni sono state definite dal prefetto “un buon risultato”, confidando naturalmente di poter presto ampliare la platea dei sì. Nel protocollo è anche previsto un ruolo primario dei sindaci ai quali spetta una “mappatura dei loro territori” al fine di segnalare in sede di “Comitato ordine e sicurezza pubblica”, la cabina di regia della Prefettura, luoghi dove i cittadini hanno la minore percezione di sicurezza così che le forze dell’ordine possano intervenire. Protagoniste della partita sono evidentemente anche le polizie locali. Gli effetti del Protocollo saranno monitorati annualmente.

Il presidente della Provincia Luca Santambrogio ha parlato dei cittadini come “sentinelle”, supporti fondamentali del lavoro delle forze dell’ordine mentre Palmisani ha ricordato gli aspetti innovativi del Protocollo rispetto a una tematica, quella del “controllo di vicinato”, già stabilmente avviata in alcune realtà del territorio.

Il questore Marco Odorisio ha ribadito che: «l’ascolto del territorio da parte delle forze dell’ordine di colloca in questo Protocollo dove la sicurezza è fatta innanzitutto di prevenzione». Il comandante provinciale dell’Arma Gianfilippo Simoniello ha invece parlato di un “modello di sicurezza integrato e partecipato” puntando l’attenzione in particolare sul “volano prezioso” delle segnalazioni contro furti in appartamento e truffe agli anziani.