Ha parlato di una caduta «molto anomala». Lo disse anche nel 2012 Marco Melandri, allora pilota di Superbike (oggi in MotoGp con l’Aprilia) giunto giovedì mattina in tribunale, nell’ambito del processo sulla presunta “mala gestione” dell’impianto monzese, per rendere la sua testimonianza a proposito di una sua caduta sulla pista dell’autodromo di Monza in occasione della gara di Superbike tre anni fa.
Il pilota ravennate, ha ricordato come lui e altri due corridori fossero caduti nello stesso punto, lungo la parabolica. Secondo la procura le cadute furono causate da alcune “bolle” sull’asfalto delle quali i vertici dell’impianto monzese erano a conoscenza ma trascurarono mettendo a repentaglio la sicurezza dei piloti. Una ipotesi che emerge anche da alcune intercettazioni telefoniche agli atti del processo.