Appena dopo il trattamento si sentiva “benissimo”, con la sensazione di sentirsi più in forma e appagata. Ma è durata molto poco. I dolori, “lancinanti” si sono manifestati in breve tempo. D’altra parte quel getto di freddo sulla pancia, praticatole impropriamente per sciogliere i grassi in eccesso in una parafarmacia di Monza, le aveva provocato ustioni di secondo grado sul ventre, oggi rimasto segnato da due lunghe cicatrici.
Vicenda accaduta nel marzo 2014, per la quale oggi si ritrovano sotto processo per lesioni la titolare di una parafarmacia di via Porta Lodi, negli anni successivi chiusa dopo alcune ispezioni della polizia locale, e l’estetista incaricata di praticare un trattamento di “criolipolisi” (l’applicazione del freddo sul grasso localizzato) a una donna monzese, oggi 46enne. La pubblica accusa contesta una serie di violazioni. Tra queste, anche quella in base alla quale la procedura era stata compiuta senza che l’addetta ricevesse la corretta formazione sull’utilizzo del macchinario per la criolipolisi, e quindi era sprovvista dei requisiti necessari. Settimana scorsa, la parte offesa, costituitasi parte civile, ha reso testimonianza davanti al giudice Stefano Cavallini.
La brianzola, dopo quella che doveva essere una cura di bellezza, si era ritrovata al pronto soccorso del Policlinico, dove le vennero riscontrate ustioni da freddo: “Per mesi la mia vita non ha potuto essere più la stessa, avevo un dolore insopportabile, non riuscivo a portare pesi, a fare la spesa, a camminare, a piegarmi, dovevo far venire un parrucchiere a casa per lavarmi i capelli, ho speso un sacco di soldi per curarmi, circa 10mila euro, perchè ho dovuto fare ricorso anche alla chirurgia estetica”. Come riportato nella denuncia, la donna si è dovuta sottoporre a un intervento per la revisione delle due lunghe cicatrici che le sono rimaste lungo l’addome.