Quasi il 78 percento di poco meno di 20mila votanti in tutta la provincia di Monza e Brianza: è così che Matteo Renzi si riprende il partito anche all’ombra della Villa reale nella giornata delle primarie nazionali del Partito democratico.
Nel tardo pomeriggio di lunedì pomeriggio i risultati definitivi da tutti i Comuni: l’ex presidente del Consiglio vince con il 77,80% delle preferenze di iscritti e simpatizzanti Pd contro il 22,20% di Andrea Orlando e il nulla di Michele Emiliano, escluso dalla corsa in Lombardia (e in Liguria) per un problema di firme.
Più alto anche se di poco il risultato medio di Renzi a Monza, dove incassa complessivamente il 78,3% delle preferenze contro il 21,7% di Orlando. Più alte di quanto forse previsto anche le adesioni al voto del partito, dal momento che si parlava di circa 3mila votanti mentre ai seggi del Pd si sono presentate 3.622 persone.
Di certo comunque un risultato lontano dalle precedenti consultazioni esterne: alle primarie del 2012 avevano partecipato 6.820 persone, 6.437 nel 2013. Se da una parte è andata meglio delle previsioni, dall’altra – nel solo capoluogo – l’affluenza e l’interesse per la segreteria del partito si è quasi dimezzata, e questo succede a poco più di un mese dal voto amministrativo in cui anche a Monza gli elettori saranno chiamati ad scegliere sindaco e consiglio comunale.
Nel resto della Brianza, poche o nulle le sorprese: fatti i conti con il fatto che nei Comuni più piccoli pochi voti spostano grosse percentuali, Renzi sbanca a Burago Molgora (93,5% delle preferenze su 109 votanti), Limbiate (84,3% su 486 votanti), Caponago (85,6% su 19), Bovisio Masciago (85,1% su 97%), Bernareggio (86,4% su 259). Di contro Orlando ottiene i risultati migliori ad Albiate (34,6% su 134 votanti), Ornago (32, 8% su 28 votanti) e Villasanta (34, 1% su 461 votanti).
Complessivamente sono 19.654 i brianzoli che domenica hanno deciso di presentarsi a un seggio del Partito democratico per votare il nuovo segretario nazionale e futuro candidato presidente del Consiglio, cioè Matteo Renzi, dopo le sue dimissioni nei mesi scorsi all’indomani della sconfitta netta sul referendum costituzionale.
«Da queste primarie esce comunque un partito più forte, grazie non solo alla vittoria di Matteo Renzi, ma alle diverse proposte politiche in campo – ha scritto il segretario Pd della Brianza, Pietro Virtuani – Quello che ci si augura da oggi, come ha scritto Carlo Cerami, è di vedere generosità e rispetto da parte di chi ha vinto, consapevolezza che ha vinto un’altra linea politica in chi ha perso. Non ci aspettano tempi facili; non abbiamo davanti scelte semplici; occorre lavorare a testa bassa, essere lucidi, rispettosi, orgogliosi di chi siamo ma anche aperti e umili». E ancora: «Il Pd non sarà mai il partito di un uomo solo, non ci sarà mai nessun PdR: un partito che si riconosce in un leader non è il partito del leader».