Dopo un periodo di detenzione in carcere per estorsione, avrebbe cominciato a chiedere e ottenere piccoli aiuti economici in denaro contante per il sostentamento della propria famiglia (moglie e figlio) e il pagamento di spese sanitarie da parte del suo avvocato, nel frattempo andato in pensione, residente a Milano. Richieste che sono via via aumentate nel tempo, anche nell’entità, fino a prospettare al legale anche una grave patologia (di fatto inesistente) di cui sarebbe stato affetto il capofamiglia con richiesta di aiuti economici per far fronte a costose cure farmacologiche sperimentali. I trasferimenti di denaro diventano sistematici e insostenibili, raggiungendo tra gennaio e giugno del 2021 quasi 1 milione di euro. Un esborso al quale l’anziano legale non sarebbe riuscito a sottrarsi, anche perché i presunti truffatori avrebbero aggiunto di essere vittime di minacce e intimidazioni (alimentate con numerose telefonate anonime) di soggetti vicini ad ambienti della criminalità organizzata per presunti ingenti debiti da saldare.
Una deriva alla quale hanno posto fine i militari del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Monza i quali hanno dato esecuzione, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo brianzolo, ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal locale Tribunale, finalizzato alla confisca diretta di denaro e altre disponibilità finanziarie per circa un milione di euro nei confronti di tre indagati, quale profitto illecito del reato di truffa aggravata.
L’indagine scaturisce da un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Monza da un istituto di credito a seguito della rilevazione sospetta di numerose disposizioni di bonifico, per svariate centinaia di migliaia di euro, trasferite in soli due mesi dal conto corrente di un avvocato milanese ultrasettantenne, in pensione dal 2016, verso i rapporti bancari di un ex cliente, della moglie e del figlio, residenti in provincia di Milano.
Le successive investigazioni, anche di natura patrimoniale, effettuate dalle Fiamme Gialle su richiesta dell’autorità giudiziaria hanno consentito di ricostruire l’ipotesi di truffa che sarebbe stata commessa dall’ex cliente dell’avvocato, da questi conosciuto per rapporti professionali risalenti fin dagli anni novanta, dal 2017. Il professionista in pensione, in buona fede, a fronte delle richieste, secondo quanto ricostruito dalle Fiamme gialle monzesi, inizia a trasferire denaro con bonifici (anche per singoli importi superiori a 100.000 euro) o assegni (di cui, uno emesso per un importo di oltre 300.000 euro), principalmente verso i conti correnti della moglie e del figlio dell’ex cliente. Trasferimenti di denaro che diventano «sistematici e insostenibili», raggiungendo tra gennaio e giugno del 2021 quasi 1 milione di euro.
Al termine delle indagini, i Finanzieri hanno così denunciato i tre soggetti per truffa alla Procura della Repubblica di Monza, che ha proposto il sequestro preventivo del profitto del reato, aggravato per aver ingenerato nella persona offesa il pericolo immaginario di essere vittima di ambienti criminali e per aver provocato un danno patrimoniale di rilevante entità.
Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Monza ha adottato il relativo provvedimento ablativo e le Fiamme Gialle hanno proceduto all’individuazione e al sequestro del denaro, di cui 500.000 euro in contanti rinvenuti, anche grazie all’impiego di un’unità cinofila della Compagnia della Guardia di Finanza di Orio al Serio, accuratamente occultati all’interno dell’abitazione dei presunti truffatori. Tra l’altro il principale indagato da maggio si trova già a San Vittore dopo essere stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale presso la Procura della Repubblica meneghina, per una estorsione perpetrata nei confronti di un parroco.