Presunta appropriazione di 2 milioni del cliente, commercialista monzese interdetto per 3 mesi

Appropriazione indebita, furto aggravato, autoriciclaggio e dichiarazione infedele dei redditi le accuse nei confronti di un commercialista monzese

Interdizione dalla attività professionale per tre mesi e sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro, disponibilità finanziarie e beni per oltre un milione di euro nei confronti di un commercialista monzese. Le misure sono state eseguite dai militari del Comando provinciale di Monza e Brianza della Guardia di Finanza guidato dal colonnello Maurizio Querqui, su delega della Procura di Monza, nei confronti di un commercialista monzese “gravemente indiziato dei reati di appropriazione indebita, furto aggravato, autoriciclaggio e dichiarazione infedele dei redditi“.

Commercialista monzese interdetto, nei suoi confronti anche un sequestro preventivo

L’indagine, spiegano le Fiamme gialle monzesi, è nata da una denuncia querela sporta da un cliente storico del commercialista, che da oltre vent’anni gli gestiva sia il patrimonio personale che quello di una società di famiglia, costituita nel 2014 per la gestione e ristrutturazione di uno storico hotel in Veneto. Dopo il decesso della morte della madre, nel 2020, il cliente del commercialista avrebbe rilevato, dall’analisi della documentazione contabile, “numerose discrepanze e mancanze verificatesi nel corso degli anni in danno del proprio patrimonio e di quello della sua famiglia, tanto da richiedere una consulenza tecnico-contabile a professionisti terzi e successivamente rivolgersi all’Autorità Giudiziaria“.

Commercialista monzese interdetto, cosa è emerso dalle investigazioni

Investigazioni patrimoniali e finanziarie, effettuate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza su richiesta della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire, anche attraverso lo sviluppo di approfondimenti antiriciclaggio, “plurimi elementi indiziari” che dimostrerebbero “indebite sottrazioni di denaro operate dal commercialista, commesse per circa 5 anni” anche “approfittando, tra l’altro, della temporanea vulnerabilità del cliente, il quale in ragione di precarie condizioni di salute e rassicurato dall’incondizionato legame fiduciario, aveva delegato il professionista al pagamento di tutte le forniture afferenti alla ristrutturazione dell’hotel, fornendo anche le credenziali di accesso diretto ai canali dei servizi automatizzati di remote banking” spiegano le fiamme gialle monzesi.

Commercialista monzese interdetto: “2 milioni drenati dai conti del cliente”

Incaricato della gestione contabile e della direzione economico finanziaria, il commercialistaavrebbe drenato dai conti correnti personali della vittima e della società di gestione dell’albergo circa 2 milioni di euro, attraverso bonifici diretti versati su propri rapporti bancari e su quelli di una società di Monza riconducibile al medesimo commercialista, ovvero con assegni in bianco, successivamente compilati ed utilizzati per pagare propri creditori“. Una parte delle somme accreditate sui conti, circa 100mila euro, sarebbe stata impiegata in attività economiche, imprenditoriali e speculative, ed è stata quindi ipotizzata anche la condotta di autoriciclaggio, “per aver concretamente ostacolato l’identificazione della provenienza delittuosa dei proventi indebitamente conseguiti“.

Commercialista monzese interdetto: “evasa imposta per 400mila euro”

Sempre le indagini delle Fiamme Gialle hanno avrebbero consentito di appurare un’imposta evasa ai fini delle imposte dirette per oltre 400 mila euro, “corrispondente agli introiti di cui il commercialista si è illecitamente appropriato sia personalmente sia attraverso la società al medesimo riconducibile, non confluiti nelle rispettive dichiarazioni dei redditi presentate e come tali sottratte alla prevista pretesa
dell’Erario
“.