Seconda giornata di votazioni a Roma per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, successore di Sergio Mattarella giunto al termine del suo mandato. Fumata nera, come ampiamente previsto, dalla prima chiama di lunedì.
Dopo lo spoglio delle schede, concluso in serata, sono state 672 quelle bianche e nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi.
Il più votato è stato l’ex magistrato Paolo Maddalena con 36 preferenze (arrivate dagli eletti del M5S confluiti nel Gruppo Misto), poi Sergio Mattarella con 16, Marta Cartabia con 9 preferenze e Silvio Berlusconi con 7. Il presidente onorario del Monza, che ha 85 anni, si era ritirato ufficialmente sabato (qui la nota ufficiale) dopo essersi autocandidato e da giovedì si trova ricoverato all’ospedale San Raffaele.
Sei voti per Umberto Bossi e Ettore Rosato; cinque per il radicale monzese Marco Cappato, attivista per i diritti civili e per l’eutanasia legale.
Quattro preferenze per Bruno Vespa, tre per la diplomatica della Farnesina Elisabetta Belloni (che alcuni esperti danno come papabile per Palazzo Chigi in caso di elezione al Colle di Mario Draghi, oppure il contrario). Tre voti anche i giornalisti Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro.
Giuliano Amato, Pier Ferdinando Casini e la presidente del Senato Elisabetta Casellati hanno ricevuto 2 voti ciascuno. Come Alberto Angela. Un voto per Dino Zoff.
Nella giornata di lunedì sembra essersi intensificato il dialogo tra i capi di partito per definire un candidato condiviso e anche il presidente del consiglio Mario Draghi è stato protagonista di diversi incontri.
Seconda votazione nel pomeriggio di martedì 25 gennaio. Per vincere servono ancora i due terzi della maggioranza, a partire dalla quarta votazione – da giovedì – sarà sufficiente la maggioranza.