Per Mahsa Amini, il taglio dei capelli sul palco dell’Orchestra Verdi di Ambra Redaelli

La presidente della Fondazione Orchestra Verdi di Milano e imprenditrice di MOnza e Brianza in solidarietà alla 22enne curda uccisa in Iran.
Ambra Redaelli sul palco dell'Orchestra Verdi
Ambra Redaelli sul palco dell’Orchestra Verdi Facebook Orchestra Verdi

“Nel mondo nuovo che vogliamo non accettiamo che una giovane donna venga uccisa perché non indossava correttamente il velo”: sono le parole con cui Ambra Redaelli, la presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi, si è rivolta al pubblico del concerto “Un mondo nuovo” di Nicola Campogrande a Milano, giovedì 6 ottobre. E sono le parole pronunciate dopo essersi tagliata sul palco una ciocca di capelli, il gesto simbolico in ricordo di Mahsa Amini, la ragazza curda di 22 anni morta dopo l’arresto in Iran.

Gesto simbolico che si è diffuso in tutto il mondo in solidarietà alle donne iraniane e alla loro protesta per la morte di Mahsa (il governo sostiene che sia morta non per percosse ma per malattia) e per la condizione femminile, che il governo di Raisi sta duramente reprimendo. A quella protesta, ha detto Ambra Redaelli, si unisce anche tutta la Fondazione dell’Orchestra Verdi di Milano. La presidente è brianzola, alla guida dell’azienda di famiglia Rollwasch di Albiate, imprenditrice che ha affiancato la sua passione per la musica classica all’impegno nelle organizzazioni industriali e imprenditoriali, con ruoli sia in Confindustria Monza e Brianza sia poi in Assolombarda.