«Per battere Scanagatti a Monza bisogna guardare al di là di Forza Italia»

Bisogna guardare oltre Forza ITalia, per battere a Monza il centrosinistra di Roberto Scanagatti. «Altrimenti perderemo ancora». Lo dice l’ex consigliere di Forza Italia Giuliano Ghezzi. Che cerca di scuotere il partito.
«Per battere Scanagatti a Monza bisogna guardare al di là di Forza Italia»

Gli stati generali dell’opposizione per «dar voce agli scontenti della giunta Scanagatti»: la proposta di Giuliano Ghezzi ha scosso dal torpore la trentina di forzisti riuniti all’Urban center. Mentre qualcuno era ancora impegnato a contare chi c’era (il senatore Andrea Mandelli, il coordinatore brianzolo Fabrizio Sala, il consigliere provinciale Federico Romani e il capogruppo-coordinatore cittadino Domenico Riga) e chi no (l’ex presidente della Provincia Dario Allevi e Martina Sassoli) l’ex consigliere comunale ha sganciato il suo siluro. Perché, è evidente, agli stati generali emergeranno sì le critiche alla giunta, ma anche i maldipancia nei confronti di un direttivo cittadino del partito berlusconiano accusato di non creare un dibattito politico e di non far sentire la propria voce sui grandi temi locali.

«La città è sporca – elenca Ghezzi – le strade sono piene di buche, c’è da capire come valorizzare la Villa reale, quale politica culturale impostare e come muoversi per la metropolitana. Noi, come principale forza dell’opposizione, abbiamo la responsabilità e il dovere di diventare un motore di iniziative» per non arrivare impreparati alla campagna elettorale del 2017. «Oggi – riflette – a Monza il centrodestra a ranghi compatti è fermo al 32%: questo significa che per battere il centrosinistra dobbiamo guardare oltre i nostri confini. Potremmo cominciare con l’ascoltare le associazioni di categoria e chi ha votato Roberto Scanagatti ma è rimasto deluso per poi aprire un cantiere politico. Abbiamo di fronte due anni e mezzo: non possiamo ridurci, per l’ennesima volta, a tirar fuori un candidato sindaco un mese prima delle elezioni. Se lo facessimo rischieremmo di perdere ancora (nella foto, il sindaco Roberto Scanagatti con l’allora candidato del centrodestra Andrea Mandelli)». Bisogna muoversi, aggiunge, e magari chiamare tutti a raccolta entro la fine dell’anno.

Riga pare pronto a raccogliere la sfida: «È giusto – afferma – cercare di capire chi può aderire a un progetto di centrodestra e cominciare a intercettare le liste civiche che non si riconoscono nell’operato del sindaco per cercare di trovare la sintesi per il 2017».

Il confronto è un’occasione da non perdere anche per Martina Sassoli, da tempo critica con la segreteria cittadina: «La mia assenza – precisa – era casuale. Io non mi sono mai tirata indietro dai dibattiti più o meno sereni: rimango in Forza Italia nella speranza che, soprattutto a livello locale, qualcuno venga allo scoperto con iniziative politiche. In due anni e mezzo l’opposizione non ha mai votato compatta: è opportuno incontrarsi, discutere e trovare dei punti di contatto che finora non ci sono stati».

Guardare pure al centro ma senza stravolgere, o allargare a dismisura, la maggioranza: è la strategia che seguirà il Pd in vista del 2017. «Faremo – spiega il segretario cittadino Alberto Pilotto – parlare i fatti e le azioni della giunta Scanagatti». Il centrosinistra, precisa, cercherà di realizzare il programma presentato nel 2012 e di arricchirlo: «Il modo migliore – afferma il responsabile dei democratici – per chiedere un secondo mandato è quello di continuare a lavorare bene. Abbiamo difeso le aree verdi, stiamo terminando il sottopasso di via Bergamo e abbiamo altri progetti in cantiere tra cui l’attuazione dell’Accordo di programma all’Ospedale vecchio e la posa della passerella all’altezza del cimitero».

Contemporaneamente la coalizione abbozzerà le proposte che saranno completate dopo il 2017: «Occorre pensare – dichiara Pilotto – a nuove piste ciclabili e ad altre idee. Noi abbiamo rimesso in moto la città». E alle critiche degli ambientalisti replica: «Non stiamo costruendo su terreni agricoli, ma su aree dismesse morte da 30-40 anni e che porteranno nuova vita a Monza». «Crediamo – commenta – che i moderati in grado di spostarsi da uno schieramento all’altro possano premiare la nostra concretezza e la nostra capacità di governo: abbiamo fatto delle scelte e questo marca la differenza tra noi e l’amministrazione che ci ha preceduto. Se tante volte l’opposizione ha votato con noi significa che stiamo andando nella direzione giusta per la città».