Pensionati contro Inps, serve troppa tecnologia per accedere alle informazioni online

Pin, spid, posta elettronica: c’è troppa tecnologia tra molti pensionati e l’accesso alla loro posizione contributiva dopo che l’Inps ha deciso di non inviare più ai pensionati informazioni cartacee relative ai loro trattamenti previdenziali. La denuncia dei sindacati.
Troppa tecnologia per i pensionati - Foto it.freepik.com
Troppa tecnologia per i pensionati – Foto it.freepik.com

Pensionati in difficoltà per accedere alle informazioni Inps relative alle loro pensioni. Sei anni fa l’Inps aveva preso la decisone di non inviare più ai pensionati informazioni cartacee relative ai loro trattamenti previdenziali e di rendere accessibili i dati solo in modo telematico con accesso al proprio sito dopo il rilascio di un apposito Pin. Ma non tutti gli anziani si sono adeguati a questa modalità. A denunciare la situazione è un documento congiunto dei sindacati che assistono coloro che si sono ritirati dalla vita lavorativa: Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil di Monza e Brianza.

“Solo un quarto degli utenti hanno utilizzato il Pin Inps – spiegano i sindacati di categoria – L’altro 75% non ha potuto accedere alle informazioni pensionistiche che li riguarda, il che significa che non ha potuto visionare i propri cedolini e controllare importi ed eventuali variazioni delle proprie pensioni”.

A peggiorare la situazione ci ha pensato l’introduzione dell’obbligo dello Spid che ha di fatto sostituito il già “difficile” utilizzo del Pin.
“Questo ulteriore passaggio – sottolineano i sindacati dei pensionati – ha reso ancora più complicato alla stragrande maggioranza dei pensionati l’accesso ai servizi online. Lo Spid è sicuramente un sistema di identificazione più sicuro del Pin, ma più complesso da ottenere e da utilizzare, anche perché presuppone la disponibilità di un indirizzo di posta elettronica e di un telefono cellulare di esclusivo utilizzo del pensionato”.

Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil fanno sapere di non essere ostili ai processi di innovazione digitale, ma rilevano che “l’esclusione digitale di una parte consistente della popolazione anziana e pensionata, soprattutto quella più fragile e di età più avanzata, è una realtà che rischia di aggravarsi ulteriormente”.
Secondo loro “servono misure mirate, indifferibili ed efficaci”. Anna Bonanomi segretaria generale dello Spi Cgil Monza e Brianza, Giorgio Galbusera segretario generale della Fnp Cisl Brianza e Antonio Zurlo segretario generale della Uilp Uil di Monza e Brianza preannunciano anche in Brianza “una campagna di comunicazione e mobilitazione affinché l’Inps trovi soluzioni rapide ed efficaci in grado di garantire il diritto dei pensionati brianzoli ad accedere alle informazioni che li riguardano, superando le difficoltà sia nell’utilizzo del Pin Inps in questa fase transitoria, sia nell’utilizzo dello Spid”.