Pedemontana e tratta D Breve: due giorni di petizione a Vimercate e Concorezzo

A Concorezzo e Vimercate continua la petizione contro l'autostrada e la tratta D breve. Intanto nuovo incontro con i cittadini a Bellusco.
Pedemontana, la tratta di Agrate
Pedemontana, la tratta di Agrate

Un fine settimana di petizione contro Pedemontana nei comuni interessanti dalla tratta D nel fine settimana del 12 e 13 novembre. Continua così la protesta dei cittadini e dei sindaci contro il progetto autostradale.

In particolare sia sabato sia domenica banchetto in piazza Roma a Vimercate, in pieno centro, dalle 9 alle 18 mentre a Concorezzo l’appuntamento è solo domenica, sempre dalle 9 alle 18, nella sede dell’associazione Minerva in via Santa Marta.

Pedemontana e tratta D Breve: l’incontro di Bellusco

Intanto giovedì a Bellusco si è chiuso il ciclo di incontri itinerante organizzati dai comuni del vimercatese per informare la cittadinanza sulle novità emerse in questi ultimi mesi in merito alla tratta D e la sua variante “Breve” ma anche la storia precedente dell’autostrada (qui tutti gli articoli più recenti). Come per gli incontri precedenti la cittadinanza ha risposto in massa all’invito degli amministratori riempiendo l’auditorium di Corte dei frati così come erano presenti molti sindaci e rappresentanti del territorio. Gli onori di casa sono toccati al primo cittadino belluschese Mauro Colombo che ha presentato le diverse tappe del progetto Pedemontana, da dove era partito fin alla situazione attuale, mettendo poi il focus su quella che dovrebbe essere il percorso della tratta D Breve, e denunciando la mancanza di comunicazione con il territorio come fatto dagli altri sindaci.

Pedemontana e tratta D Breve: i sindaci e “la porcata”

Un messaggio che però gli amministratori del territorio hanno voluto ribadire è l’unità d’intenti che che li sta muovendo, indipendentemente dai colori politici «anche per dare una risposta a chi insinua che non abbiamo una posizione comune e non si sa quel che vogliamo» ha spiegato nel suo intervento il sindaco di Vimercate, Francesco Cereda, leggendo anche il testo di una lettera firmata da 21 sindaci del vimercatese a novembre 2021. «Una lettera che abbiamo chiuso chiedendo con l’istituzione di un tavolo per avviare una discussione politica sulla tratta D e anche sulla C».

Tra le altre cose i sindaci chiedevano, già allora, di valutare l’utilizzo della A51. Proprio questa alternativa è stata chiesta a gran voce anche durante la serata di giovedì: «Noi come territorio chiediamo che venga valorizzato l’esistente – ha spiegato Mauro Colombo – ovvero quella che noi chiamiamo l’autostrada del Vimercatese, la tangentiale Est». Della stessa opinione anche il sindaco di Aicurzio Matteo Baraggia che ha inoltre voluto sottolineare che «Regione sa benissimo che riqualificare la Est costerebbe di meno – ha affermato -. Questa è una porcata che va cancellata. Non esiste un paese in Europa che ha 2 autostrade a 2 km una dall’altra se non nella regione della Ruhr. Vogliono che diventare questo territorio una piattaforma di scambio tra ferro e gomma, come scritto in una delibera del 2004? Ce lo dicano a chiare lettere».

Pedemontana, la tratta D Breve e le poche risorse per la C

L’ex sindaco di Bellusco ed ex presidente della Provincia Roberto Invernizzi ha invece sottolineato che il fatto che il progetto non sia stato ancora finanziato «potrebbe essere uno dei presupposti che permette di mettere ancora in discussione quest’opera. A inizio anni 2000 erano state avanzate delle alternative a Pedemontana che non erano state accolte perché non erano finanziate in project financing. Ora scopriamo che, attraverso degli artifici, il finanziamento di Pedemontana è pubblico o comunque garantito dal pubblico e quindi quella motivazione viene meno».

Invernizzi ha inoltre sottolineato che «chi decide non può dire che si deve per forza andare avanti in questa direzione perché l’opera deve essere per forza terminata. Si è scoperto in questi giorni che le risorse messe a disposizione sulla C non sono abbastanza, e quindi sarà probabile che questa dovrà essere rivista nel tracciato e nel calibro. Gli spazi della politica per rivedere un’opera ci sono ancora. Bisogna avere la serenità e la voglia di confrontarsi con chi pone delle questione».