Giochi di ruolo, flipper, un po’ Trivial Pursuit e una sorta di Risiko in cui dover liberare le regioni e le città dall’oppressione della mafia. Questi alcuni degli otto giochi di ruolo che gli alunni di 5C del corso di design del liceo Nanni Valentini hanno inventato per promuovere i valori della legalità.
Un progetto nato lo scorso anno, frutto dell’appassionante incontro con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, promosso dalla scuola con la collaborazione di Libera. «Dall’incontro è emerso come il linguaggio di Peppino fosse controcorrente, ironico per contrastare le mafie e, i ragazzi si sono chiesti come poter dare voce a quest’eredità – spiega Laura Riva, referente della scuola per il progetto legalità – in questo momento storico. È nata così l’idea di usare dei giochi che potessero trasmettere conoscenze e spronassero i giocatori a porsi delle domande sulla legalità. Una sfida molto alta per i ragazzi, creare un gioco che facesse riflettere ribaltando gli stereotipi».
Un lavoro nato lo scorso autunno che ha attraversato anche la pandemia e che, domani, sarà presentato a scuola con Libera e i referenti dell’osservatorio sulla criminalità organizzata di Monza e Brianza.
La docente con i colleghi Daniele Gatti, di progettazione, Gianluca Sacchi, del laboratorio di design hanno condiviso la sfida con gli studenti. Così è stato ripensato il Risiko in cui i giocatori devono liberare le città soffocate dalla mafia, un trivial in cui le domande sono legate alla legalità, giochi di ruolo con personaggi compromessi che devono uscire dall’illegalità. «I ragazzi hanno riscoperto i vecchi giochi in scatola- continua la referente- andando a ricercare diversi modelli, cercando di riadattarli al tema della legalità. Al momento sono tutti progetti e alcuni prototipi il sogno nel cassetto è di poterne realizzare almeno qualcuno».