“Parco dell’eroina, ultima fermata”. È il titolo piuttosto chiaro e diretto di un reportage pubblicato recentemente da Famiglia Cristiana. La popolare rivista cattolica, negli articoli a firma Eugenio Arcidiacono, racconta quello che succede attorno alla stazione Ceriano-Groane della tratta ferroviaria Saronno-Seregno e nei boschi circostanti, tra Solaro e Ceriano: un viaggio tra clienti, che scendono dal treno, e spacciatori, che li aspettano nascosti tra gli alberi.
Non che Famiglia Cristiana abbia scoperto qualcosa di diverso dall’acqua calda, nel senso che ormai da diversi mesi, anzi anni, è in corso una battaglia tra bande di spacciatori, tossicodipendenti, forze dell’ordine, politici locali e residenti della zona per prendersi e riprendersi il possesso dell’area. Il settimanale ha solo avuto il merito di portarlo nelle case di tanti italiani sconvolti dalla piaga della droga.
E anche sulla scrivania del presidente del Parco delle Groane, Roberto Della Rovere, che però ha deciso di rispondere, in prima persona. In una lettera il presidente chiede ai sindaci della cintura del Parco, di sottoscrivere una “replica” da inviare per la pubblicazione su Famiglia Cristiana.
«L’articolo spiega quello che già sappiamo sui frequentatori della stazione e della boscaglia vicina, ma secondo noi manca (o la accenna molto parzialmente) di una parte molto importante e cioè quella relativa all’impegno che da un anno e mezzo il Parco delle Groane, inteso come i comuni che ne fanno parte, sta mettendo in campo per combattere questa piaga. E ci riferiamo prima di tutto al tavolo indetto dalla Prefettura di Monza che vede la collaborazione, tutti sullo stesso piano, di comuni appunto, polizie locali e carabinieri. Ci piacerebbe che anche questo aspetto fosse messo in risalto da Famiglia Cristiana che, ricordiamo, è un settimanale con una tiratura nazionale di circa 400mila copie. Oltre a tutte le belle cose organizzate dentro il Parco nate dalla collaborazione con comuni e associazionismo».
Il testo, con allegato il bilancio delle numero attività nel Parco, tratta pressappoco gli stessi argomenti e alcuni sindaci (ad esempio quelli di Limbiate, Cesate e Solaro) hanno già sottoscritto. «Pensiamo che il maggior deterrente possibile sia la “riconquista” del territorio da parte di quelle fasce della popolazione per cui il Parco è pensato», scrive Della Rovere. «Sono stati istituiti e continuano ad essere attivi i pattugliamenti condivisi tra le forze dell’ordine, inoltre abbiamo proposto l’attività educativa di strada di prevenzione all’uso della droga rivolta ai ragazzi delle scuole del territorio e più generalmente ai gruppi informali che gravitano intorno al Parco delle Groane».