Papa Leone XIV, l’allora vescovo e il dono speciale: i “Quaderni della Brianza” su Agostino

Forse Robert Francis Prevost ha un numero speciale dei “Quaderni della Brianza. Lo racconta il giornalista brugherese Claudio Pollastri.
Claudio Pollastri con Papa Benedetto XVI
Claudio Pollastri con Papa Benedetto XVI

In qualche angolo della sua libreria forse Robert Francis Prevost conserva ancora un numero speciale dei “Quaderni della Brianza”, la storica rivista pubblicata dalle Edizioni GR di Besana. Il tessitore del filo impalpabile che potrebbe aver avvicinato idealmente papa Leone XIV al nostro territorio è Agostino, come racconta il giornalista brugherese Claudio Pollastri: «Tre anni fa a Milano ho moderato una due giorni di studi sul santo – spiega – e tra i relatori c’era Prevost. Al termine delle conferenze gli ho regalato un Quaderno del 1986, dedicato alle “stagioni” di Agostino in Brianza» che riportava contributi di studiosi di assoluto rilievo tra cui il cardinal Carlo Maria Martini e l’allora rettore dell’Università Cattolica, chiusi da una “intervista impossibile”, con domande e risposte in latino, fatta da Pollastri al santo di Ippona.
«La mia era la parte più leggera del volume – afferma – quel numero ha ottenuto una recensione importante sul Corriere grazie al testo di Martini».

Papa Leone XIV, l’allora vescovo e il dono speciale: il racconto del giornalista Claudio Pollastri

Il giornalista non si è limitato a donare al futuro pontefice il Quaderno: «Gli ho detto che a Brugherio, in quello che era il convento in cui viveva santa Marcellina, la sorella di sant’Ambrogio, secondo la tradizione Agostino veniva a meditare prima di essere battezzato. Mi ha risposto che se avesse avuto tempo sarebbe venuto volentieri a visitare l’attuale cappella e che mi avrebbe chiamato se fosse tornato a Milano».
Pollastri non ha mai ricevuto alcuna telefonata ma immagina che, magari in treno, Prevost abbia perlomeno sfogliato la pubblicazione e letto il testo di Martini: «Durante quelle giornate in cui ha confermato la sua devozione a santa Monica – commenta – mi ha ricordato Joseph Ratzinger, come lui sorrideva» quasi a non far pesare la profonda cultura.