“Da lassù perdi il dettaglio ma vedi la bellezza e anche la fragilità del nostro pianeta: la chiamano visione d’insieme L’atmosfera sembra una nebbiolina in Val Padana e dalla Stazione spaziale pensi che basterebbe soffiare per mandarla via. Di notte tutto si illumina come un albero di Natale e capisci quanto noi esseri umani ci siamo impossessati con prepotenza del pianeta”. Sono le parole con cui l’astronauta Paolo Nespoli ha spiegato cosa si prova nello spazio a Alessandro Barteletti, il reporter che a luglio aveva raccontato il veranese alla vigilia della partenza per la sua ultima missione sulla Soyuz.
Il servizio era stato realizzato nella base di addestramento di Star City, in Russia. Una serie di scatti, uno dei quali finito sulla copertina del periodico nella sua edizione italiana, accompagnato dal racconto della preparazione per il viaggio in orbita, ora disponibile anche online. Nespoli poi è tornato a terra e ora la sua ultima esperienza è parte del servizio sul numero di marzo della rivista, “Oltre la biglia blu”, che racconta la bellezza della Terra vista dallo spazio. Nello spazio è intanto rimasto Paolo Nespoli, o meglio: il numero del National geographic di luglio, con lui in copertina.