Una consulenza tecnica di natura cinematica per capire se il 33enne di Bovisio Masciago, arrestato a giugno con l’accusa di aver investito con la macchina la sua ex, volesse veramente ucciderla. L’accertamento è stato disposto dal sostituto procuratore monzese Alessandro Pepè, allo scopo di fare luce sulla vicenda che aveva visto l’uomo finire in manette con l’accusa di tentato omicidio.
Il fatto era successo a Paderno Dugnano, all’esterno di un esercizio pubblico nel quale sembra che uomo e donna, una 36enne di Paderno, avessero avuto un diverbio. Poco prima dell’investimento, infatti, l’uomo già denunciato dall’ex compagna dopo la fine della loro relazione, era entrato nel locale e aveva insultato la donna.
Cacciato dal bar dopo la lite, aveva atteso che la 36enne uscisse e l’aveva dunque investita, ferendola in modo non grave (solo qualche livido per lei, oltre naturalmente ad un grosso spavento).
Il 33enne, indagato per stalking nei confronti della ex, era stato arrestato dagli agenti della polizia locale di Paderno Dugnano, intervenuti sul posto per quello che inizialmente sembrava un banale investimento di pedone.
Secondo l’avvocato difensore dell’indagato, tuttavia, non c’era in quest’ultimo, alcuna intenzione di uccidere, come invece viene attualmente ipotizzato nel fascicolo aperto dalla procura di Monza. Le lesioni riportate dalla donna non sono risultate talmente gravi da farle rischiare la vita. La perizia tecnica, a questo punto, dovrà accertare se risulta una sterzata, o comunque una manovra che faccia propendere per questa ipotesi, e alleggerire dunque l’accusa di tentato omicidio.