Il pronto soccorso di Vimercate ha bisogno di nuove forze per curare tutti i pazienti che si presentano nella struttura. Questa valutazione arriva direttamente da Pasquale Pellino direttore sanitario del presidio ospedaliero di via Santi Cosma e Damiano.
Un mese fa il sindaco di Agrate Ezio Colombo aveva scritto una lettera indirizzata tanto all’Ats quanto alla Regione e ad altri organi competenti per denunciare le lunghe attese per i malati in pronto soccorso: «In modo assolutamente propositivo e non polemico vorrei sapere se, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno presentato ad agosto in consiglio regionale da Lega Nord e Pd per aumentare il numero di dottori, infermieri e tecnici, qualcosa per il pronto soccorso vimercatese si è mosso», aveva chiesto Colombo.
Il numero uno della giunta agratese nelle ultime settimane aveva ricevuto diverse segnalazioni da parte dei cittadini che si lamentavano per il malfunzionamento del pronto soccorso per i lunghi tempi d’attesa e talvolta le diagnosi sbagliate.
«Credo che 73mila accessi in un anno (nel solo 2016, ndr) sia un numero elevatissimo – aveva aggiunto il sindaco – è vero che talvolta arrivano in ospedale pazienti che non stanno così male a scapito di chi è più grave, ma una cifra del genere va comunque considerata».
Ora a dettagliare la situazione e ad ammettere che qualcosa non sta funzionando nel nosocomio vimercatese è proprio Pellino. «Abbiamo la certezza che con l’avanzare della stagione invernale si acuirà la criticità del pronto soccorso sia per l’iperflusso inteso come aumento del numero di accessi per le patologie di stagione, sia per sovraffollamento inteso come numero di pazienti che permangono in pronto soccorso con 240 accessi giornalieri, che possono toccare punte di 291 unità – ha spiegato nella sua lettera il direttore – Attualmente abbiamo già il 13% in più di pazienti al giorno rispetto ad agosto e settembre, essendo passati da 179 a 203 malati con un aumento del 35% di codici rossi saliti da 107 a 142 casi in due mesi. A parità del numero di personale in servizio, i tempi di attesa per i pazienti si allungano. Nel 2017 i codici rossi sono rimasti in pronto soccorso mediamente 46 minuti in più rispetto al passato».
Con questi dati è chiaro che la situazione è critica e l’ospedale rischia di esplodere. Inoltre Pellino sottolinea che «per contrastare queste criticità sarebbe indicata l’apertura di un ulteriore sala visite rispetto a quanto già operativo, potendo disporre di personale medico attualmente carente di tre unità e di infermieri».
Non solo quindi dicembre e gennaio anche a causa dell’influenza, già oggi mancano risorse umane per fronteggiare l’ordinario senza considerare eventuali emergenze.