Anche la Cisl vuole vederci chiaro sul futuro della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma. E come i colleghi della Cgil vuole salvaguardare i posti di lavoro e garantire la prosecuzione del servizio, un’eccellenza sanitaria che richiama pazienti da tutto il mondo.
Il sindacato chiede quindi un rapido incontro con i vertici dell’ospedale e della Fondazione. La Cisl, a differenza della Cgil, non aveva chiuso a priori le porte alla sperimentazione ma l’aveva accolta positivamente dando tempo al tempo, per poterne poi valutare la validità e quindi la sua prosecuzione. Quel momento è arrivato e ora chiede un incontro ai vertici di Asst e Fondazione per avere dai diretti interessati la versione dei fatti e i piani di intervento.
«Nel corso di questi anni abbiamo più volte chiesto di verificare, come da accordi sottoscritti, l’andamento della sperimentazione – spiega Rita Pavan, segretaria generale della Cisl Monza Brianza Lecco – Vogliamo salvaguardare l’occupazione e la professionalità dei lavoratori coinvolti, riconoscendo allo stesso tempo l’importanza che questa sperimentazione rappresenta».
Una situazione intricata anche per il sindacato: da un lato centinaia di posti di lavoro da salvare e dall’altro garantire comunque la prosecuzione del servizio. Ad oggi la Cisl non ha una ricetta pronta.
«La Fondazione rappresenta certamente un’eccellenza che il territorio ha e che non va dispersa – aggiunge Pavan – I problemi che si sono accumulati nel corso degli ultimi anni e che avrebbero dovuto essere esaminati da chi aveva il compito di verificare e non l’ha fatto, vanno ora affrontati e risolti».