Nuovi guai giudiziari per Tiziana Morandi, la quarantottenne di Roncello condannata a 16 anni e 5 mesi per circonvenzione di incapaci, furto, truffa e altri reati simili e conosciuta come la Mantide della Brianza. La donna, infatti, è tornata in aula a Monza davanti al Giudice Monocratico imputata di calunnia e ricettazione, a seguito della denuncia presentata da un parrucchiere 60enne di Roncello. I fatti contestati sono addirittura precedenti a quelli che poi la condussero alle denunce (almeno dieci le vittime, per due sole parti civili, ndr) degli uomini dai 28 agli 85 anni d’età che lei aveva agganciato sui social con l’offerta di un massaggio o con altre scuse e che poi stordiva con benzodiazepine per derubarli di soldi o gioielli.
Nuovi guai per la Mantide e l’adescamento del parrucchiere
Le nuove contestazioni che pesano su di lei oggi sono relative ad una condotta molto simile a quelle successive: la Morandi sui social nel settembre 2020 aveva agganciato il parrucchiere roncellese – che a settembre dovrà presentarsi in aula per testimoniare – spacciandosi per un medico che raccoglieva soldi per beneficenza a favore di bambini malati. Lo aveva convinto a farsi consegnare 50 euro e poi una volta invitato a casa propria, gli aveva spiegato di aver bisogno di 1.250 euro subito, per sostenere le urgenti spese legali necessarie alla riscossione di una fantomatica eredità che la avrebbe finalmente resa ricca. A garanzia della richiesta di prestito gli avrebbe dato due Rolex e alcuni gioielli di poco conto. Il negoziante, però insospettito dalla richiesta, era andato a far valutare da un gioielliere gli orologi e aveva scoperto che erano falsi, quindi l’aveva denunciata per truffa. La Morandi, però, per tutta risposta aveva risposto con una querela verso di lui, ma siccome dalle indagini si era scoperto il suo inganno e che la vittima era il parrucchiere, lei è stata prima indagata e poi mandata a processo per calunnia e ricettazione (degli oggetti).
Nuovi guai per la Mantide e il processo già in corso
La donna, difesa da Angelo Leone, nel primo processo aveva anche cercato di farsi riconoscere la seminfermità mentale, ma non era riuscita, e adesso è in attesa di proporre l’appello. Il primo processo era partito dopo indagini, coordinate della procura della Repubblica di Monza, nell’agosto 2021 quando un anziano 83enne di Roncello era stato trovato dal figlio in casa in stato di incoscienza e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate. Anche a lui la Morandi aveva raccontato di essere una dottoressa che voleva aiutare i bambini dell’ospedale in cui lavorava, vendendo giocattoli. Stessa sorte per un pensionato di 85 anni di Busnago che era stato invitato a casa sua e dopo aver bevuto una limonata si era risvegliato in ospedale senza soldi. Stesso clichè per altri uomini, agganciati con scuse diverse e con una fotografia ritoccata che la mostrava molto più avvenente della realtà.