Numero unico per le emergenze: il 60% delle chiamate fanno perdere tempo al 112

Si tratta di un primo bilancio positivo, secondo Regione Lombardia, per il nuovo numero unico d’emergenza, il 112. Nonostante nel 2014 circa il 60% delle telefonate si è rivelata una perdita di tempo.
Numero unico per le emergenze:   il 60% delle chiamate fanno perdere tempo al 112

Si tratta di un primo bilancio positivo, secondo Regione Lombardia, per il nuovo numero unico d’emergenza, il 112. Nonostante nel 2014 circa il 60% delle telefonate si è rivelata una perdita di tempo. La dichiarazione arriva direttamente dal governatore Roberto Maroni in occasione della giornata europea per la promozione del Numero unico di emergenza 112, sottolineando i vantaggi sia in campo economico che in fatto di efficenza di servizio per l’utenza.

Tra le false chiamate d’emergenza i casi più frequenti sono quelli di richieste di informazione generiche, come le farmacie di turno o l’indirizzo di un ufficio; scherzi; telefonate inconsapevoli di bambini che giocano col cellulare dei genitori; chiamate mute o partite per errore per esempio da smartphone tenuti in tasca dagli utenti.

Nello specifico il dato più negativo legato ai falsi allarmi è del 112 dei carabinieri, con il 76%, migliore invece il 118 (riferito alle ambulanze) fermatosi al 39%.

Il servizio “Numero Unico Europeo d’ emergenza 112” rappresenta un modello di servizio di emergenza unico in Italia che ripropone quello già adottato in diversi Paesi europei. Tutte le telefonate di emergenza confluiscono in un’unica Centrale Operativa (Call Center NUE 112), qualsiasi numero di soccorso il chiamante abbia composto, compreso lo stesso 112.

Gli operatori del call center smistano le chiamate, dopo aver localizzato il chiamante e individuata l’esigenza, all’ente competente per la gestione dell’evento di emergenza. Il servizio è stato attivato l’1 ottobre 2012 nella provincia di Monza Brianza. Il territorio brianzolo risponde alla competenza della centrale di Varese a cui fanno capo anche, oltre a Varese stessa, Lecco, Como e Bergamo.