I ritardi nella consegna della posta a Nova, che si pensavano fossero finiti dopo la chiusura della seria emergenza di inizio anno, tornano a fare danni in questi giorni. E si tratta di ritardi capaci di condizionare negativamente la libertà e i movimenti di alcuni cittadini, incappati nelle lungaggini dello smistamento della corrispondenza dell’ufficio di via Fiume.
Un caso particolare ha interessato una famiglia residente in via Bainsizza che a causa dei ritardi dei recapiti della corrispondenza si è trovata con l’assicurazione auto scaduta. Nell’impossibilità di potere usare la macchina per qualche giorno, visto che, pur avendo pagato per tempo il rinnovo del tagliando, quest’ultimo non è arrivato a casa dei diretti interessati prima dell’ultimo giorno di copertura assicurativa. Appiedati, i componenti della famiglia in questione, si sono prima rivolti all’agenzia di Milano presso la quale hanno stipulato la polizza.
«Chiamando l’agenzia – testimonia il capofamiglia, F.S. che insieme agli altri componenti preferisce mantenere l’anonimato – abbiamo appreso che il cedolino era stato spedito subito dopo il pagamento. Quindi abbiamo cominciato a sospettare che si trattasse ancora una volta di un problema riconducibile al recapito della posta». E le famiglie novesi hanno una certa dimestichezza con questo genere di emergenze, visto che l’ultima in ordine di tempo, a cavallo tra la fine del 2013 e l’inizio dell’anno in corso, coinvolse i vertici provinciali di Poste Italiane e portò tutti i sindaci interessati dall’emergenza a rivolgersi direttamente al Prefetto. E i sospetti di F.S. e della sua famiglia si sono rivelati fondati, come spiega lui stesso: «Ci siamo presentati allo sportello di via Fiume ed effettivamente la missiva dell’assicurazione, contenente il tagliando, era in giacenza da diversi giorni».
Grande la meraviglia della famiglia di via Bainsizza quando si è sentita rispondere che il ritardo è dovuto al fatto che una parte del personale è in vacanza. E al momento non c’è la possibilità di rimpiazzare quelli che mancano. Quindi, ancora una volta una mancanza di personale che, in questo caso, ha condizionato gravemente la vita quotidiana di almeno una famiglia di concittadini. «Nel nostro caso – è la riflessione finale di F.S. – la cosa si è risolta con qualche giorno perso e un po’ di arrabbiatura. Ma chissà quanti altri novesi aspettano per settimane, corrispondenza anche importante come la nostra e rischiano di perdere appuntamenti e scadenze».