Nova: Corinna e Bruno Tripoli portano la musica italiana a New York

Il soprano e il violinista novesi sono volati a New York per esportare la musica classica oltre oceano.

Hanno fatto apprezzare la musica italiana a New York trasformando un viaggio di piacere in un’occasione di crescita e valorizzazione professionale. Sono Corinna Panza Tripoli e il marito Bruno Tripoli, rispettivamente soprano e violino, già ospiti della Corale Santa Cecilia in diversi concerti. Il 18 marzo si sono esibiti nel Core Club a Manhattan. «Ế nato tutto per caso – ha spiegato Corinna Panza Tripoli – avevamo organizzato il viaggio a New York in occasione del mio cinquantesimo compleanno, c’eravamo già esibiti al Core Club di Milano e quando sono venuti a conoscenza della nostra trasferta hanno voluto organizzare questo recital» “The core Rapsody” il nome scelto per il recital strutturato in due parti: la prima piano e violino ha visto Bruno Tripoli, violinista professionista impegnato a livello internazionale, già membro dell’orchestra della Rai, affiancato dal pianista Amir Farid, pianista accompagnatore della scuola Julliard school, una delle scuole più prestigiose di New York, ma non solo. Amir Farid accompagna le classi di canto e musica da camera.

Nova: Corinna e Bruno Tripoli con Amir Farid

«Con Amir Farid ci siamo conosciuti per l’occasione – ha sottolineato Bruno Tripoli – ma sono bastate un paio di prove per trovare un’intesa perfetta fatta anche solo di sguardi». Al publico presente al Core Club di Manhattan, sold out per l’occasione, i due musicisti hanno proposto la “Sonata” di Cesar Franck e la cosiddetta Akhron scritta dal musista russo di origini ebraiche che si stabile negli Stati Uniti.

Nova: Corinna e Bruno Tripoli interpretando le arie più famose

Nella seconda parte, invece, dedicata a voce e piano, è toccato a Corinna Panza Tripoli far apprezzare al Jet set newyorkese alcune delle arie più celebri dell’opera. Dal Barbiere di Siviglia di Rossini alla Norma di Bellini, per arrivare a Strauss e all’immancabile Traviata di Giuseppe Verdi. «Ho cercato di presentare ogni esecuzione musicale con qualche nota introduttiva proposta però in modo interattiva – ha raccontato il soprano – ho nascosto degli oggetti tra il pubblico, ho fatto loro domande. Un esperimento che, credo, sia stato molto apprezzato». Applausi e richieste di bis non sono mancati tanto che potrebbe avere un seguito. «L’organizzazione non è facile – ha precisato Corinna Panza Tripoli – ma si sta già valutando come poter riproporre il Recital anche nell’altra sede del Core Club a San Francisco». E ha concluso: «Ế stato davvero emozionante. Siamo contenti di aver contributo ad aver fatto conoscere ed apprezzare un po’ del bello dell’Italia anche a New York».