Multe ai negozianti di Limbiate: «Non ne possiamo più»

Viale Piave nel mirino della società che gestisce l’imposta sulla pubblicità per il Comune. Una multa di 900 euro per adesivi di acconciature
Multe ai negozianti di Limbiate: «Non ne possiamo più»

I commercianti di Limbiate hanno un nemico in più. Non bastavano la crisi economica e la vicinanza al centro commerciale, adesso a non far dormire sonni tranquilli ci si è messa anche la Duomo Gpa srl. La società che da fine 2009 si occupa per conto del Comune della gestione dell’imposta comunale sulla pubblicità nei giorni scorsi infatti ha notificato sanzioni molto salate ad alcuni commercianti di viale Piave facendoli arrabbiare non poco. Il conto più alto è toccato ad Antonio Furiato, titolare di M&A group parrucchieri (nella foto), il quale dovrebbe pagare 867 euro per l’esposizione di alcune vetrofanie nel 2014 e quasi altri duemila euro per gli accertamenti relativi al 2012 e al 2013.

«Mi hanno multato perché ho attaccato sulla vetrina quattro adesivi di modelli e modelle con le nostre acconciature. Non c’è alcun marchio commerciale ma sono solo delle foto inferiori al metro di larghezza. Non ho alcuna intenzione di pagare e mi sono già rivolto ad un avvocato». Nonostante gli sia arrivata una notifica da quasi tremila euro in un giorno, la cosa che fa più arrabbiare Antonio Furiato è un’altra. «Queste persone – dichiara – non possono andare in giro a fare delle foto di nascosto». Molto salata anche la contravvenzione nei confronti di Patrizia Giambiasi, titolare dell’omonima pelletteria.

«Dovrei pagare 974 euro – spiega – per violazioni sulla scritta e sull’insegna. Quest’ultima è inferiore ai cinque metri e quindi sono anni che non la pago perché la legge prevede proprio questo. Per quanto riguarda la scritta si tratta semplicemente di un adesivo con il nome del negozio». Andrea Boldizzoni dell’agenzia immobiliare “Abitare Limbiate Sas” invece si è visto recapitare una lettera di accertamento nonostante a gennaio avesse regolarmente pagato circa 230 euro di imposta per l’insegna.

«Mi è arrivata una sanzione da 155 euro – dichiara – per irregolarità nell’insegna. Non riesco a capirne il motivo visto che non abbiamo cambiato nulla rispetto agli anni scorsi. Andrò a chiedere spiegazioni alla Duomo Gpa». Allo sportello di via Curiel, Maurizio Franchi, titolare di “Franchi foto”, ci è già andato ma non ha avuto le risposte che si aspettava. «A gennaio non avevo pagato l’imposta sull’insegna così ad inizio aprile, ho regolarizzato la mia posizione pagando un supplemento. Nei giorni scorsi mi è arrivato un accertamento da 320 euro ma si tratta dell’imposta che ho già pagato più la mora. Sono convinto che non abbiano registrato l’avvenuto pagamento. Mercoledì sono andato alla Duomo Gpa con le ricevute ma il personale mi ha detto che non poteva essermi di aiuto».

Loredana Tessari, titolare del negozio di abbigliamento “London” va oltre i 340 euro di sanzione e fa un discorso più generale. “Le nostre attività hanno bisogno di lavorare e quindi vanno promosse. Già il commercio a Limbiate è spento, è necessario che l’Amministrazione ci venga incontro perché siamo molto scoraggiati”.